“In tutta la mia vita non sono mai riuscita a togliermi
quelle immagini dalla mente” racconta all’Associated Press la sopravvissuta
alla Shoah Charlotte Knobloch, nell’85esimo anniversario della “Notte dei
Cristalli” – la notte delle vetrine infrante.
Aveva solo 6 anni quando vide le sinagoghe di Monaco
bruciare e i nazisti portare via un caro amico del padre, picchiato
violentemente durante il terribile pogrom antiebraico avvenuto fra il 9 e il 10
novembre 1938, che di fatto sancì l’inizio della Shoah.
Ora ha 91 anni, vive a Monaco ed è Presidente della Comunità
ebraica bavarese. Il suo impegno, soprattutto nei confronti delle generazioni
future, è quello di tenere viva la memoria delle atrocità compiute dai nazisti
nei confronti degli ebrei. “Dobbiamo rivolgerci ai giovani, perché senza
di loro non c’è memoria. – ha detto Knobloch – È importante che le voci degli
ebrei possano ancora essere ascoltate in futuro, perché non sono rimasti quasi
più sopravvissuti”.
A tal scopo Knobloch ha avviato una collaborazione con l’organizzazione Claims Conference (Conference on Jewish Material Claims Against
Germany) per lo sviluppo di un progetto che ha l’obiettivo di raccontare la sua
storia attraverso la realtà virtuale interattiva. “La Notte dei Cristalli è
stato un momento critico in cui la propaganda nazista e l’antisemitismo si sono
trasformati da parole di odio in violenza fisica contro gli ebrei. – ha affermato Gideon Taylor, presidente della
Claims Conference – Questo progetto di realtà virtuale combina una tecnologia
all’avanguardia con l’educazione sulla Shoah così necessaria. – ha aggiunto –
Questa importante collaborazione prevede un approccio nuovo all’educazione
sulla Shoah, fornendo un’esperienza coinvolgente che aiuterà gli utenti,
comprese le generazioni future, a comprenderla in un modo in cui non è mai
stato possibile prima d’ora”.
Nel progetto, il cui sviluppo è iniziato circa un mese fa,
sono presenti riprese video, nelle quali Knobloch accompagna lo spettatore per
le strade del suo quartiere d’Infanzia a Monaco, proprio come fece con suo
padre il 9 novembre 1938, temendo di tornare a casa ed essere presa dai
nazisti. La sopravvissuta guida gli utenti attraverso ricostruzioni interattive
di spazi, come le sinagoghe, foto d’archivio, riprese e registrazioni audio
originali dei discorsi di membri del Terzo Reich.
La Claims Conference ha promosso il progetto in
collaborazione con la USC Shoah Foundation, Meta, l’UNESCO e il World Jewish
Congress.