Diverse organizzazioni ebraiche e della società civile hanno condannato e dimostrato contro Roger Waters, ex frontman dei Pink Floyd e noto attivista pro-palestinese, che durante il concerto che ha tenuto a Berlino si è mascherato da ufficiale delle SS e ha paragonato Israele alla Germania nazista. Inoltre, ha fatto fluttuare nel cielo un maiale gonfiabile decorato con la stella di David.
Domenica sera, nonostante quanto accaduto nella capitale tedesca, Waters, che è anche indagato dalle forze dell’ordine per istigazione all’odio, ha comunque fatto il suo spettacolo a Francoforte. Infatti, inizialmente le autorità di Francoforte hanno cercato di impedire lo spettacolo, tuttavia il cantante ha contestato con successo la mossa in un tribunale locale.
In risposta alla decisione dei giudici, diverse organizzazioni ebraiche, insieme a politici e un’alleanza di gruppi della società civile, si sono riuniti prima del concerto di fronte a Festhalle, dove si è esibito l’ex frontman dei Pink Floyd. Sono stati recitati i nomi degli ebrei portati in quella sala nella Notte dei cristalli e si è organizzata una preghiera congiunta ebrei-cristiani per le vittime del nazismo.
“Il concerto non avrebbe dovuto aver luogo in questo momento storico”, ha detto Sacha Stawski, membro della comunità ebraica di Francoforte che ha contribuito a organizzare le proteste. “Le sue parole e le immagini che mostra diffondono l’odio per gli ebrei e si inseriscono nella tendenza di normalizzare l’odio per Israele camuffandolo per libertà di parola o per arte”, ha detto invece ad Associated Press Elio Adler, capo del gruppo ebraico WerteInitiative.
La sezione locale dell’Unione degli studenti ebrei tedeschi (JSUD) ha contribuito alla manifestazione distribuendo volantini agli spettatori. “Il fatto che un antisemita e teorico della cospirazione come Roger Waters ottenga un palcoscenico così grande per il suo odio è inaccettabile. – ha affermato Hanna Veiler, presidente di JSUD, a Shalom – I ragazzi a Francoforte hanno chiarito che non staranno a guardare in silenzio. Alzeremo la voce e continueremo a lottare per la giustizia e per una società senza antisemitismo”.
Le proteste contro Waters sono continuate anche all’interno del palazzetto. Un membro della JuFo, la sezione giovanile della Deutsch-Israelischen Gesellschaft (German-Israeli Society) è riuscita a salire sul palco portando con sé una bandiera di Israele poco prima di The Powers That Be nel cui visual appare il nome di Anne Frank associato a quello della giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, tra i nomi delle vittime dei regimi. Secondo l’account social della JuFo, mentre veniva portato via, al ragazzo “sono state rivolte minacce di morte, che ha immediatamente denunciato alla polizia”. Altri dimostranti hanno fatto sventolare una bandiera dello Stato Ebraico e cantato «Am Yisrael Chai» (il popolo di Israele vive).
Felix Kline, funzionario tedesco incaricato di combattere l’antisemitismo, ha invitato le autorità a essere più “vigili” sulla questione. “Gli organizzatori dei concerti dovrebbero considerare se vogliono offrire una piattaforma ai teorici della cospirazione”, ha detto. Anche Deborah Lipstadt, responsabile per la lotta contro l’antisemitismo dell’amministrazione Biden, e Katharina von Schnurbein, coordinatrice della Commissione Europea, hanno condannato l’accaduto. Lipstadt ha definito le esibizioni “una spregevole distorsione dell’Olocausto”, mentre Von Schnurbein si è detta “nauseata e disgustata” dai concerti.