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    La lettera del bambino dal Ghetto di Łódź “Verso la Terra di Israele”

    “Ciao, bambino! Mi chiamo David Spielman e vivo al numero 6 di via Stefana Jaracza, nell’affollata Litzmannstadt. Stiamo imparando a parlare e scrivere in ebraico. Impariamo anche a cantare in ebraico. Domani è Hanukkah, e noi cantiamo canzoni di Hanukkah” scriveva il piccolo David dal ghetto Łódź, indirizzando la sua missiva ad un “bambino nella Terra di Israele”. Insieme alla lettera, anche un disegno di come il ragazzo immaginava la mappa della Terra d’Israele, il tutto datato 23 dicembre 1940. La lettera, recentemente scoperta, è all’asta per musei e collezionisti presso la casa d’aste Dynasty di Gerusalemme. La missiva è composta da due pagine di quaderno. La prima pagina, intitolata “Lettera al bambino in terra d’Israele”, è in ebraico. La seconda pagina presenta una mappa di Israele disegnata a mano, con le principali città segnate in polacco da David. Questo raro manoscritto proviene dal ghetto di Łódź e rappresenta un importante oggetto storico. Non è chiaro cosa sia successo a David Spielman e se sia sopravvissuto o meno alla Shoah. Il suo nome non è stato trovato, sollevando timori che possa essere stato assassinato dai nazisti. In base al contenuto e alla calligrafia, è evidente che David era un bambino piccolo, probabilmente un bambino di prima elementare che stava iniziando ad imparare a scrivere. Il bambino scrisse la lettera come parte di un compito per imparare l’ebraico e creare una connessione con i bambini della stessa età nella Terra d’Israele.
    David Spielman probabilmente non sapeva a chi stava scrivendo, un amico di penna, forse immaginario. Nel testo descrive il ghetto come un luogo affollato, che si allinea con il tempo in cui circa 200.000 ebrei erano stipati nel serraglio polacco. Secondo la mappa del ghetto, la via Stefana Jaracza, menzionata nella lettera, era una delle strade principali del ghetto di Łódź. La missiva, che non è mai arrivata in Terra d’Israele, è stata recentemente scoperta in un seminterrato nella zona di Łódź, all’interno di un quaderno contenente numerosi documenti relativi agli ebrei della città. Alla fine è stata acquisita dalla casa d’aste di Gerusalemme, assieme ad una collezione di quaderni con documenti provenienti dal ghetto di Łódź.
    “La lettera commovente di questo bambino spiccava tra il mucchio. Scrivendo dall’affollata Łódź, il bambino esprime il suo desiderio di visitare la Terra d’Israele. David chiede al bambino israeliano di rispondere, dicendo che la sua risposta lo renderebbe felice. La tristezza del ghetto si percepisce tra le righe. È agghiacciante”, ha detto Itamar Hai, manager della casa d’aste Dynasty. Che ha rivelato l’interesse, da parte di musei e privati, nei confronti di questa lettera.
    “Ti ho fatto una bella mappa della Terra d’Israele. Come vanno le cose nella Terra d’Israele? Come stai? Sto aspettando che tu mi scriva e ricevere una tua lettera mi renderà felice. Inoltre, dimmi da quale città o insediamento vieni e com’è il tempo in Israele, e il tuo nome. Qui fa molto freddo e la strada è affollata. Presto arriveremo nella Terra d’Israele, e ci sarà abbastanza spazio per tutti. Ti prego di scrivermi qualcosa sia sulla Terra di Israele che su Hanukkah. Ci vediamo nella Terra d’Israele, David Spielman” prosegue la lettera del ragazzo polacco.
    Sotto la lettera, si può vedere l’immagine disegnata dal ragazzo di una nave che naviga sulle onde con la didascalia “Verso la Terra di Israele”. Secondo gli ordini tedeschi, quando fu istituito il ghetto di Łódź, tutte le scuole ebraiche della città si trasferirono nel ghetto, che venne frequentato dal 90% degli studenti ebrei. Nel primo anno scolastico, circa 11.000 studenti frequentarono le scuole del ghetto, ma il loro numero diminuì significativamente nel tempo. A metà del 1940 erano rimasti solo circa 7.300 studenti. Il sistema educativo comprendeva un orfanotrofio, una scuola professionale, due scuole superiori, una scuola religiosa, campi diurni e scuole elementari. Inizialmente, ci fu un tentativo di mantenere il sistema educativo com’era prima della guerra, ma nutrire i bambini divenne rapidamente uno degli obiettivi primari della scuola. All’inizio del 1941, alcune scuole chiusero a causa della mancanza di edifici nel ghetto e, dopo la pausa estiva, tutte le scuole furono chiuse. Nel ghetto si tennero altri programmi educativi, compresi quelli che cercavano di combinare il lavoro con le lezioni. I giovani del ghetto istituirono diverse strutture educative e culturali, come il “Desert Generation Front”, che si concentrava sull’educazione dei giovani e celebrava persino le festività nel ghetto.

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