L’invasione russa in Ucraina sta spingendo la Germania e i Paesi del Patto Atlantico a rafforzare le loro difese. Berlino sta valutando l’acquisto del sistema anti missilistico israeliano Arrow 3 che offrirebbe una copertura protettiva anche agli stati vicini dell’UE. La notizia è arrivata domenica da fonti parlamentari, ha riferito il quotidiano tedesco Bild.
In un discorso storico, pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, il Cancelliere Scholz aveva annunciato che la Germania avrebbe aumentato drasticamente la sua spesa per la difesa a oltre il 2% della sua produzione economica e avrebbe iniettato 100 miliardi di euro (110 miliardi di dollari) nella Difesa.
Sebbene la decisione non sia stata ancora finalizzata e i ministeri della Difesa tedesco e israeliano abbiano rifiutato di rilasciare commenti immediati, secondo le fonti del Bild, i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz, che guidano una coalizione a tre, sono favorevoli all’acquisto dello scudo antimissile made in Israel.
“Dobbiamo proteggerci meglio dalla minaccia russa. Per fare ciò, abbiamo bisogno rapidamente di uno scudo antimissilistico per la Germania”, ha affermato Andreas Schwarz dell’SPD, partito del Cancelliere tedesco, che siede nella commissione parlamentare per il bilancio. “Il sistema israeliano Arrow 3 è una buona soluzione”, ha dichiarato al Bild.
L’Arrow 3, che costa due miliardi di euro (2,2 miliardi di dollari), potrebbe essere operativo dal 2025. Il sistema radar corrispondente verrebbe installato in tre siti in Germania e i loro dati di monitoraggio sarebbero quindi trasmessi a un sito centrale dove i soldati terranno d’occhio le minacce 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il raggio d’azione del radar dovrebbe coprire la Polonia, la Romania e le nazioni baltiche, ha affermato Bild.
Marie-Agnes Strack-Zimmermann, capo della commissione Difesa del Bundestag, ha affermato che la Germania dovrebbe considerare varie opzioni per la difesa missilistica, anche contro i missili balistici ad alta quota che entrano nello spazio per una parte del loro volo. “Israele produce un tale sistema e ha senso non solo esaminare diversi scenari, ma anche acquistarlo potenzialmente il prima possibile”, ha detto alla televisione Welt.