C’è una storia poco conosciuta che lega un angolo di Italia, Santa Marinella, in provincia di Roma, alla nascita della Marina di Israele. Una storia che iniziò nel 1934, quando un gruppo di giovani ebrei, in fuga dalle persecuzioni naziste, arrivò in questo piccolo borgo del litorale laziale, per frequentare la Scuola Marittima di Civitavecchia. Lì, in quel luogo simbolico di speranza, questi ragazzi intrapresero un percorso che li avrebbe condotti a diventare i pionieri della futura Forza Navale israeliana. In occasione del 90° anniversario di questa nascita, il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, ha voluto rendere omaggio a tale evento, organizzando una celebrazione speciale, durante la quale il professor Livio Spinelli, da sempre legato a questa terra, ha tracciato il percorso di memoria che ha portato alla fondazione della Marina israeliana.
Santa Marinella, già conosciuta per le sue proprietà terapeutiche, aveva attirato in passato l’attenzione della famiglia reale, che l’aveva scelta come luogo di cura per la figlia del re, affetta da una grave malattia polmonare. Fu proprio il dottor Guido Aronne Mendes a fare di Santa Marinella un punto di riferimento per il trattamento delle malattie polmonari.
Nel contesto in cui in Europa si profilavano le tragiche ombre del nazismo e delle persecuzioni contro gli ebrei, nel 1934, su richiesta di Vladimir Ze’ev Jabotinsky, capo del movimento sionista Bethar, il dottor Mendes si impegnò ad aiutare un gruppo di giovani ebrei provenienti da vari paesi europei, offrendo loro un’opportunità di istruzione e formazione. “Il generale e dottore Mendes, insieme all’aiuto dell’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, ministro della Marina Italiana, si misero d’accordo per accogliere un primo gruppo di questi giovani”, racconta il professor Spinelli in un’intervista rilasciata a Shalom. Nasce così la Sezione Ebraica della Scuola Marittima di Civitavecchia, dove, il 28 novembre dello stesso anno, 28 cadetti provenienti da Polonia, Cecoslovacchia, Lituania, Lettonia, Austria e Italia intrapresero il loro percorso di formazione navale, segnando l’inizio della futura Marina israeliana.
Il simbolo di quel primo corso di formazione fu il veliero “Sara I”, un’imbarcazione a quattro alberi che, al termine del corso, venne regalata agli allievi. La cerimonia di consegna, che si svolse nel porto di Civitavecchia, rimase nel cuore di chi vi partecipò, come testimoniato nelle parole del professor Spinelli durante una video intervista con la signora Bonfiglioli, l’ultima testimone vivente di quell’evento.
Nel corso dei successivi anni, tra il 1934 e il 1938, la Sezione Ebraica formò oltre 300 cadetti, che avrebbero dato vita alla Marina Militare, Mercantile e Peschereccia di Israele. Questi giovani, spiega Spinelli, mostravano grande devozione, come testimonia un episodio emblematico: “Una volta misero accanto alla bandiera italiana quella con la stella di David. Il generale Fusco, impressionato e allo stesso tempo impaurito, disse loro di lasciarla, sperando che nessuno sollevasse obiezioni. Fu forse una delle prime volte nella storia che la bandiera italiana venne posta accanto a quella con la stella di David”. Durante questi anni, i giovani cadetti navigarono per tutto il Mediterraneo, toccando porti in Francia, Tunisia e Palestina. Utilizzando motopescherecci come Necha e Leah, i ragazzi praticavano la pesca al largo di Santa Marinella, vendendo il pescato al negoziante locale, il signor Varchetta.
Tuttavia, il clima politico dell’epoca stava volgendo al peggio per le sorti degli ebrei. Nel maggio del 1938, una visita congiunta di Mussolini, Hitler e del Re d’Italia Vittorio Emanuele III a Santa Marinella segnalò l’inizio della fine per la Sezione Ebraica della Scuola Marittima. Il regime fascista, influenzato dalle leggi razziali e dalla crescente pressione del nazismo, ordinò la chiusura della scuola, ponendo fine a un’esperienza che aveva dato speranza a molti giovani ebrei.
Un’altra testimonianza significativa legata a questo periodo e a questo luogo – spiega il prof. Spinelli – è quella di Franco Modigliani, economista e premio Nobel. Modigliani ricordò con affetto il gioco della “Repubblica di Caccia Riserva”, inventato durante le estati trascorse a Santa Marinella. Il gioco venne, purtroppo, interrotto dalla milizia fascista, che non tollerava l’uso del nome “Repubblica”.
Il 90° anniversario della nascita della Marina di Israele, celebrato a Santa Marinella, è un’occasione che va oltre la semplice commemorazione storica. È un momento per guardare indietro e riflettere su come un piccolo angolo d’Italia sia stato testimone di speranza e coraggio in un periodo buio della storia. In quel luogo, giovani ebrei, costretti a fuggire dalle persecuzioni naziste, hanno trovato un’opportunità per costruire un futuro che sembrava lontano e impossibile e che, nonostante tutto, continua a riguardarci. Guardando oggi a quelle storie, non possiamo fare a meno di sentirne l’umanità: il desiderio di riscatto, la forza di volontà, ma anche la bellezza di sogni condivisi che hanno trovato il loro porto sicuro proprio a Santa Marinella.
Il 90° anniversario della Marina di Israele a Santa Marinella
Quando la bandiera italiana sventolò accanto alla stella di Davide