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    Gli ebrei ucraini si preparano a festeggiare Rosh Hashanah

    Decine di migliaia di ebrei ucraini
    si preparano ad accogliere con entusiasmo – Rosh Hashanah -.  Il Capodanno
    ebraico. Le esplosioni che echeggiano in lontananza e le sirene dei raid aerei
    a tutto volume sono diventati ormai rumori di sottofondo di routine negli
    ultimi mesi per la popolazione della nazione dell’Europa orientale. Ora queste
    comunità pregano affinché il suono dello shofar, che si sentirà a Rosh
    Hashanah, porti con sé un cambiamento nella colonna sonora delle loro vite
    portando magari una nuova melodia di tranquillità, pace e sicurezza. Su Ynet è
    stato pubblicato un ampio reportage.

     I rabbini locali e gli emissari Chabad hanno distribuito tonnellate di
    pacchi alimentari e altre forme di aiuto ai membri delle comunità ebraiche in
    tutte le città ucraine. Il rabbino Shlomo Peles, che supervisiona l’apparato di
    distribuzione di emergenza, stima che migliaia di ebrei si riverseranno nelle
    sinagoghe di tutto il paese durante le festività di Tishrí, nonostante la
    situazione, e pregheranno per un nuovo anno più sicuro. Il rabbino
    Yehoshua Vishedsky, un emissario Chabad nella capitale Kiev, suonerà lo shofar
    per i soldati dell’esercito ucraino. A Zaporizhzhia, sede della più grande
    centrale nucleare d’Europa, un luogo che ha destato preoccupazione negli ultimi
    mesi a causa degli aspri combattimenti intorno alla struttura nucleare, gli
    ebrei della città si stanno preparando ad accogliere la festa rimanendo però in
    allerta. “Sentiamo terribili esplosioni senza sosta”, dice al
    notiziario israeliano Ynet il rabbino Nachum Ehrentreu, rabbino capo della
    città ed emissario locale di Chabad. “Accade di mattina come durante la notte,
    sentiamo tremare le nostre case. Prima della guerra, eravamo migliaia di ebrei.
    Ora stimo che ne rimangano solo 1.500. Mentre donne, bambini e anziani se ne
    sono andati tutti all’inizio della guerra, la maggior parte degli ebrei sotto i
    60 anni hanno deciso di rimanere in città”. Ha spiegato Yehoshua Vishedsky.

    Il rabbino Ehrentreu ha condiviso invece come questi tempi difficili spingano
    molti ebrei locali a riconnettersi con le proprie radici. “Questo è un grande
    risveglio per l’ebraismo.  Le persone stanno cercando di aggrapparsi a
    qualcosa di spirituale durante questo periodo e ognuno si sta risvegliando a
    modo suo. Cerchiamo di fungere da punto di incoraggiamento per tutti coloro che
    si rivolgono a noi” aggiunge Ehrentreu. Nonostante i continui bombardamenti, il
    rabbino Ehrentreu, nelle ultime settimane, ha kosherato una pasticceria locale
    permettendo agli ebrei rimasti sul posto di poter godere dei dolci tipici dì
    Rosh Hashanà rispettando tutte le norme ebraiche della Kasherut. Nello
    stabilimento ucraino sono già stati prodotti circa 15.000 pasticcini, molti dei
    quali saranno distribuiti nelle comunità ebraiche in tutto il Paese, mentre
    altri saranno esportati in altre regioni vicine.

    Oltre ai pasticcini, il rabbino Ehrentreu, sua moglie e i loro quattro figli
    hanno distribuito pacchi alimentari speciali per la festa a tutti gli ebrei
    della comunità, insieme a scatole di contenenti regali per le feste preparati
    dai Chabad locali. “Quando gli ebrei della comunità hanno visto che le scatole
    contenevano non solo prodotti kosher, ma anche prodotti provenienti dalla Terra
    d’Israele, si sono commossi ed emozionati. Molti di questi prodotti li legano
    ancora di più al significato della festa e al nostro essere una nazione
    unita”, ha detto il rabbino. “Nonostante il grande conflitto,
    gli ebrei della comunità sono arrivati in tantissimo ​​alla distribuzione che
    si è tenuta nella grande sinagoga.  Tutti si stanno abituando a questa
    triste realtà”. Il rabbino Ehrentreu stima che circa 600 ebrei saranno
    presenti alle preghiere di Rosh Hashanah di quest’anno. “Nelle ultime
    settimane, abbiamo incoraggiato gli ebrei della nostra città a venire a pregare
    e ad essere uniti e presenti nelle attività della comunità durante il mese
    delle festività” ha aggiunto. 

    Sebbene più di 1.300 corpi siano già stati recuperati dalle città liberate
    dalle truppe ucraine nella sola regione di Kiev, la Federazione delle comunità
    ebraiche dell’Ucraina (FJCU), un gruppo legato al movimento Chabad-Lubavitch,
    ha confermato che ci sono quasi sicuramente diversi ebrei tra i civili morti.
    Tuttavia, non vi è ancora alcuna conferma.  Nonostante tutto, la comunità
    si prepara a rendere questa festa il più felice possibile, con un numero record
    di “shalach manos”, come il rabbino è solito chiamare le i pacchi di
    aiuto che saranno inviati a più di 5.000 famiglie bisognose nella sola Kiev.
    “Ci stiamo preparando per Rosh Hashanah in grande stile nonostante tutto. Ci
    sarà uno spirito di festa per le migliaia di famiglie che hanno sofferto fin
    troppo in questi mesi” ha concluso il rabbino.

     

     

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