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    EUROPA

    Germania, condannata per aver gridato “From the river to the sea”

    Condannata a una multa di 600 euro per avere gridato lo slogan ormai diffuso nelle manifestazioni pro-palestinesi “From the River to the Sea Palestine will be free”. Si tratta di una ventitreenne di origini iraniane che, come stabilito dal tribunale distrettuale di Berlino, dovrà pagare una multa di 600 euro. L’attivista avrebbe “incitato a difendere le azioni Hamas” secondo i giudici del tribunale del Tiergarten.
    In altri termini, lo slogan viene considerato come un’esplicita minaccia alla distruzione di Israele. In Germania, come in Israele, lo slogan rappresenta dunque un appello dichiaratamente antisemita. Il processo, in cui è stato raggiunto il verdetto di condanna, rappresenta il primo del genere in Germania e manifesta un’importante presa di posizione da parte del governo tedesco. L’accusata, Eva M., aveva preso parte a ottobre ad una manifestazione anti-israeliana nel quartiere Neukalen di Berlino, un’area nota come una sorta di roccaforte pro-palestinese. Gli avvocati dell’imputata hanno sostenuto che avrebbe dovuto essere assolta a causa della vaghezza del canto, ma la loro difesa è stata respinta.

    Il processo è stato accompagnato per tutta la sua durata da massicce manifestazioni di protesta da parte di attivisti di sinistra e organizzazioni filo-palestinesi e, poco dopo la pronuncia del verdetto, i funzionari del tribunale si sono visti costretti ad evacuare l’aula a causa dei disordini. Durante l’udienza, i manifestanti di fronte al palazzo di giustizia hanno ripetutamente cantato lo slogan “From the river to the sea”. L’ambasciata israeliana in Germania ha diffuso una dichiarazione sostenendo che “Berlino dimostra ancora una volta la sua determinazione ad agire contro il sostegno alle organizzazioni terroristiche che chiedono la distruzione d’Israele. Dopo aver messo fuori legge qualsiasi attività di sostegno ad Hamas e aver annunciato la chiusura del Centro islamico di Amburgo, questo è un altro anello della catena di azioni intraprese dal governo tedesco”.

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