Memoria e testimonianza all’ambasciata bulgara con l’inaugurazione di una mostra che ha raccontato la vita degli ebrei nel Paese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Organizzata con il patrocinio del Presidente della Repubblica di Bulgaria Rumen Radev, l’esposizione guida attraverso pannelli che raccontano il percorso storico dell’antisemitismo bulgaro e gettano luce sull’ombra della Shoah.
Nonostante la collaborazione della Bulgaria con l’Asse, essa resistette alle pressioni naziste per deportare gli ebrei grazie alla resistenza interna e alla protesta pubblica. I pannelli della mostra mettono in luce solo alcune delle memorie di figure istituzionali, incluso l’ex ministro Atanas D. Burov, che sottolineava come “dal punto di vista degli interessi nazionali bulgari, non ci sia assurdità più grande che instillare l’antisemitismo in Bulgaria”.
Tra le altre testimonianze presenti nella mostra, inoltre, emerge una lettera del 24 maggio 1943 a Re Boris III da Nikola Mushanov e Petko Staynov, che chiedeva la protezione degli ebrei bulgari, e l’episodio a Kyustendil nel marzo 1943, quando l’arresto di mille ebrei spinse una delegazione di non ebrei a difendere i propri concittadini.
In un’atmosfera densa di emozioni, il neo ambasciatore della Repubblica di Bulgaria in Italia Todor Stoyanov ha sottolineato più volte l’impegno della Bulgaria nel preservare il ricordo delle vittime della Shoah e nel contrastare l’antisemitismo, trasmettendo un messaggio di responsabilità e memoria. Il vicesindaco di Roma Pierluigi Sanna ha introdotto il concetto del “dovere della memoria come scelta necessaria, naturale e sentita”, delineando l’approccio intrapreso dalla città di Roma nel percorrere questa strada e nell’accrescere quell’amicizia e stima immutata verso il popolo ebraico. L’Ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar ha enfatizzato il dovere ancor più urgente di ricordare la Storia, richiamando il dovere di non dimenticare in un mondo propenso all’oblio.
La proiezione di un coinvolgente film documentario ha infine offerto uno sguardo sulla drammatica storia del salvataggio degli ebrei bulgari, con testimonianze dirette dei sopravvissuti.
Oggi più che mai, le istituzioni possono fare la differenza combattendo contro l’indifferenza. In un mondo in cui la memoria rischia di sfumare nel frastuono quotidiano, l’evento ha rappresentato un richiamo alla nostra responsabilità collettiva di preservare la storia e imparare dalle lezioni del passato, per costruire un futuro basato sulla comprensione, il rispetto e l’empatia, garantendo un impegno continuo per assicurare che le storie di coraggio e resilienza siano da tramandare alle generazioni future.