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    Cultura

    Tre libri per il 27 gennaio: storie tra memoria e identità

    La letteratura continua a guidare verso il significato più reale della Shoah e del valore che assume nel mondo di oggi. La scrittura dà voce al dolore, ai traumi e alle sensazioni che le parole da sole non riescono a spiegare. In questo modo molti sopravvissuti sono riusciti a tornare a vivere. Proponiamo quindi tre libri emblematici di recente pubblicazione.

    Trilogia del ritorno: L’amico ritrovato – Un ‘anima non vile – Niente resurrezioni, per favore (Fred Uhlman, Guanda)
    «Mi sentivo prima tedesco, poi ebreo». È proprio in questa frase che è racchiusa l’essenza dei tre brevi romanzi raccolti in quest’opera di Fred Uhlman, capaci di affrontare la Shoah attraverso l’amicizia, il senso di colpa e la voglia di ricominciare. I primi due racconti narrano la storia da due punti di vista: l’amicizia tra Hans, ragazzo ebreo, e Konradin, giovane nobile tedesco, che troverà la morte come traditore per aver partecipato al fallito attentato ad Adolf Hitler. Nella seconda novella è Konradin a parlare, nella sua lettera ad Hans, una missiva lunga e sofferta che non sapremo mai se giungerà nelle mani dell’amico ebreo. La terza storia è collegata alle prime due, ma in modo indiretto e con un nuovo protagonista. Tema centrale è la consapevolezza del passato e la necessità di fare i conti con esso per tornare a vivere e guardare al futuro.

    La mossa giusta (Enrico Franceschini, Baldini+Castoldi)
    La mossa giusta: quella che lascia col fiato sospeso, quella che può salvarti la vita oppure terminarla per sempre. Odessa, Ucraina, 1918: ci sono sette uomini in piedi davanti ad un plotone d’esecuzione. Poco prima che i soldati aprano il fuoco un ufficiale nota che quel condannato a morte è un famoso scacchista. Così il soldato gli propone una partita, un’ultima chance per salvarsi. «Se perdi significa che menti e verrai fucilato. Se vinci sei davvero il campione di scacchi e ti lasceremo andare». Dall’altra parte c’è Ossip Bernstein, ebreo ucraino, avvocato talentuoso ma soprattutto scacchista di fama mondiale, caduto in disgrazia per la rivoluzione russa. Questa storia straordinaria ripercorre i grandi accadimenti del Novecento. Ispirato a un personaggio realmente esistito, questo libro è a metà tra un romanzo storico e un thriller.

    Destinazione Auschwitz (Frediano Sessi, Einaudi ragazzi)
    Se la sfida di raccontare la Shoah è ardua, è ancor più complesso farlo con i ragazzi. Educarli al passato per analizzare, con una lente storica, il presente. In Destinazione Auschwitz Frediano Sessi raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti a 80 anni dall’apertura dei cancelli del campo di Auschwitz. Ne parla Henryk Mandelbaum, prigioniero del campo facente parte del Sonderkommando. Otto Wolken, anch’egli prigioniero, medico di professione, che si incaricò di curare gli ammalati del campo. C’è poi Luigi Ferri, uno dei pochissimi bambini che riuscì a salvarsi. Attraverso vicende reali e documenti storici Sessi ricostruisce una pagina di storia fondamentale, raccontata con meticolosità attraverso gli occhi e le parole di chi l’ha vissuta.

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