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    Cultura

    Rose d’artista: preziosi omaggi floreali per la Sinagoga di Casale Monferrato

    Sedici autori, diciotto opere e un unico tema: un fiore simbolicamente così potente da attraversare epoche e stili. È quanto si potrà vedere in ‘La Sinagoga delle rose’, mostra che viene inaugurata questa mattina nel Complesso Ebraico di Casale Monferrato di vicolo Salomone Olpere, che sarà visitabile fino all’8 settembre del 2024.
    Tutto parte dalla festa di Shavuot, appena conclusasi, che, sette settimane dopo Pesach, celebra il dono della Torà, così, all’arrivo della legge divina,la stessa natura rifiorisce e così anche la Sinagoga di Casale viene adornata con rose per celebrare questa ricorrenza. Un motivo florale che riprende quello ben presente anche nelle decorazioni sulla volta della sala.

    Daria Carmi, Presidente della Comunità Ebraica e Curatrice del Museo dei Lumi insieme a Marco Porta, alla guida del comitato artistico della Fondazione Casale Ebraica, hanno scelto di proporre questo fiore come protagonista di un singolare excursus tra artisti italiani. “Sarà un viaggio capace di fotografare una ricerca espressiva dagli anni ’50 ai giorni nostri – spiega Daria Carmi – mostrando come sono cambiati i linguaggi in oltre mezzo secolo di storia dell’arte italiana”.
    Alcune strade di questo percorso sono giocate sull’ironia o sul gioco di parole, come l’uso che fa Aldo Mondino della materia, o nella creazione di Gianatonio Abate “Macchina per la fabbricazione delle rose bucate”. Sarà anche un’occasione per il pubblico di approfondire alcuni autori che sono presenti nella collezione del Museo dei Lumi, quali lo stesso Mondino, Corrado Bonomi, Elena Caterina Doria, Camillo Francia, Marco Lodola, Mirco Marchelli, o Lele Luzzati di cui potremo vedere l’iconico Rabbino delle Rose creato per il festival Oyoyoy! Ritornerà a disposizione del pubblico anche la stampa di artista “Porta per il futuro”, di Angelo Castucci, nata per la festa di Shavuot del 2020 e per la ripresa dell’attività della Sinagoga dopo la pandemia. Come allora le stampe saranno omaggiate a fronte di una erogazione liberale alla Fondazione Casale Ebraica ETS per importo minimo di 30 euro. Un’altra opera che farà riferimento al mondo ebraico sarà quella di Elena Doria, scaturita da una poesia di Gertrude Stein.
    Ci sono poi lavori che hanno una storia particolare come “Comizio” di Don Mauro Maria Santolini, sacerdote e al contempo esponente dell’Art brut. Altre opere hanno acquistato un significato peculiare per la Comunità casalese, come “Orsetto e le api” dell’illustratore genovese Attilio Cassinelli, scomparso il 7 giugno del 2024. Una tela che nell’intenzione di tutti avrebbe voluto essere il primo passo verso una collaborazione duratura e invece, diventa un modo per salutare questo artista ed esprimere la vicinanza alla famiglia per la perdita.

    Marco Porta entra nel merito della scelta degli autori: “quando Daria Carmi mi ha chiesto di pensare con lei a una mostra sulle rose mi è venuta subito in mente la bellissima opera di Mario Dellavedova Solitudine Erosa. È nata così una riflessione su un’opera intensa e suggestiva di un autore che pur avendo esposto in gallerie importanti del mondo forse non ha avuto la notorietà che meritava. Ecco la ragione per cui abbiamo pensato di accogliere attorno a lui artisti anche famosi, ma che sarebbe doveroso avessero un ulteriore riconoscimento dal pubblico di oggi. Da ultimo un pensiero al mio carissimo amico Attilio Cassinelli che è mancato pochi giorni fa e che desideriamo ricordare”.

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