L’altra sera ho provato ad andare a dormire un pochino più presto del solito. E’ un periodo abbastanza stressante e volevo provare a recuperare qualche ora di sonno.
Appena spenta la luce, ho sentito il mio telefono vibrare; uno dei miei figli mi ha mandato, dalla sua camera di fronte alla mia, un laconico messaggio nel quale mi chiedeva di andare da lui.
Eviterei in questa sede di dibattere sul perché abbia preferito scrivere piuttosto che attraversare il corridoio e venire da me, perché preferisco concentrarmi sulla sua richiesta di aiuto.
Nello specifico aveva bisogno di alcuni dati relativi a dei documenti che doveva compilare, ma in generale, a mio avviso, aveva bisogno che qualcuno gli desse la sicurezza necessaria per portare a termine qualcosa che in quel momento a lui sembrava difficilissima.
Ogni figlio, compagno, amico o collega di lavoro, ogni persona che incontriamo sul nostro cammino ha delle debolezze o delle insicurezze che non riesce sempre ad individuare con chiarezza, ma che spesso rendono difficili cose semplicissime.
E allora mi sono domandata, cosa costi dare un pochino di aiuto a chi è in crisi, perché siamo più naturalmente portati a nascondere le debolezze e innervosirci di fronte a chi ha dei dubbi.
Ognuno di noi ha una sua ragione specifica per cui è in un certo momento in un cerrto posto, e dovrebbe chiedersi più frequentemente cosa possa dare invece di concentrarsi su ciò che crede gli sia dovuto.
Avevo sonno, mio figlio è adulto e vaccinato ed avrei potuto dirgli di sbrigarsela da solo; invece, ho scelto di sedermi con lui 2 minuti, in modo che capisse di non aver assolutamente bisogno di me, di potercela fare da solo.
Vi propongo oggi una ricetta calda e accogliente, che dà pace e benessere a chiunque la provi. Perché anche la preparazione di un piatto pieno di amore è una fonte di ascolto.
Riso, patate e verza
Ingredienti:
320 g di riso Carnaroli
200 g di verza (circa 4-5 foglie grandi)
200 g di patate (1-2 patate medie)
1 scalogno (o mezza cipolla)
1 litro di brodo vegetale
50 ml di vino bianco secco
40 g di burro
40 g di parmigiano reggiano grattugiato
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale e pepe q.b.
1 foglia di salvia
Preparazione:
Lavate la verza, eliminate la parte dura centrale e tagliatela a striscioline sottili.
Sbucciate le patate e tagliatele a cubetti piccoli.
In una casseruola capiente, scaldate 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e fate appassire lo scalogno tritato finemente a fuoco dolce.
Unite i cubetti di patate al soffritto e lasciatele insaporire per 5 minuti, mescolando spesso.
Aggiungete la verza tagliata e cuocete per altri 5 minuti, finché si sarà leggermente ammorbidita. Versate il riso nella casseruola e fatelo tostare per 2-3 minuti, mescolando, fino a quando diventa traslucido. Aggiungete il vino bianco e lasciate evaporare l’alcol, mescolando delicatamente.
Versate un mestolo di brodo caldo alla volta e aggiungete una foglia di salvia, mescolando e aspettando che il liquido venga assorbito prima di aggiungerne altro. Continuate così per circa 15-18 minuti, finché il riso sarà cotto al dente.
Spegnete il fuoco, aggiungi il burro e il parmigiano grattugiato. Mescolate energicamente per mantecare il risotto e renderlo cremoso. Aggiustate di sale e pepe a piacere.
Lasciate riposare il risotto per un minuto, poi servitelo ben caldo. Potete decorare con una spolverata di parmigiano extra o qualche foglia di verza croccante.