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    Per stimolare l’apprendimento arriva la lezione segmentata

    “La lezione segmentata. Ritmata, varia, integrata” è un libro di Dany Maknouz edito Zanichelli che si basa sulla proposta della “lezione segmentata” studiata nel 1996 da due esperti di didattica, Middendorf e Kalish.

    Una proposta editoriale molto interessante poiché promette al pubblico di rispondere ai problemi di concentrazione, attenzione o motivazione dei studenti. Ostacoli alla corretta fruizione delle lezioni che sono andati ad incrementarsi durante i periodi di didattica a distanza.

     

    In primis è importante dividere la lezione in segmenti per non far calare l’attenzione: “strutturare la lezione in segmenti di 10-15 minuti permette da un lato un cambio di passo che fa ripartire l’orologio interno dell’attenzione e dall’altro di fornire un’opportunità agli studenti per esercitarsi a applicare un concetto o esaminare in contesto un’informazione ricevuta”, spiega l’autrice.

     

    Come spiega nel suo libro, una struttura tipo potrebbe essere divisa in uno schema base composto dai primi cinque minuti dedicati alle preconoscenze, i successivi 10 o 15 minuti alla lezione diretta dal docente, si intervalla con 10 minuti di brevi attività a coppie o gruppi per riattivare l’attenzione e, infine, 5 minuti in cui dialogare con la classe chiamato “fase di restituzione”. Finito questo primo segmento ne può susseguire un altro, possibilmente breve, di circa 20 minuti complessivi tra le varie fasi per poi arrivare alle conclusioni.

     

    Uno dei tanti consigli dispensati è anche quello di rendere la classe come parte attiva e non passiva. Come fare? Ad esempio si potrebbe dividere in coppie o in gruppi a cui proporre delle attività operative che aiutino a consolidare o sviluppare la comprensione di quanto appreso.

     

    In un periodo storico importante in cui tutto si sposta sul web e inesorabilmente, grandi e piccini, sono costretti a passare ore davanti ad un pc, il calo della concentrazione è purtroppo più evidente. Il computer risulta un media freddo sotto questo punto di vista poiché diminuisce l’interazione tra il docente e i tanti studenti presenti online. 

    Un libro molto utile per i docenti, ma interessante anche per gli esperti del settore didattico e non solo. Un saggio che permette di scoprire ancora più a fondo la mente umana e le tecniche per non far calare l’attenzione. 

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