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    Cultura

    La storia sconosciuta di Shlomit Frida Flaum e dei suoi quindici anni intorno al mondo

    Schlomit Frida Flaum è un nome certamente sconosciuto ai più, ma la sua storia merita di essere raccontata perchè ha percorso strade che nessuna donna ebrea aveva avuto il coraggio di percorrere. Frida era nata a Kaunas, in Lituania, nel 1893. La famiglia, sionista, vide con grande favore la sua aliyà nel futuro Stato d’Israele. Nella città vecchia di Gerusalemme gestì un asilo per bambini ebrei e arabi bisognosi. Dopo la prima guerra mondiale, il sistema educativo ebraico passò sotto il controllo dell’Organizzazione Sionista che all’epoca operava anche a Damasco. Frida si trasferì per due anni in Siria per lavorare negli asili, imparò l’arabo. Il suo stile di vita indipendente era considerato anticonformista e inappropriato per una giovane donna non sposata di quell’epoca. Scelse di diventare una nomade, per i successivi quindici anni, viaggiò in tutto il mondo a un ritmo vertiginoso e difficile da seguire, visitando istituzioni culturali e musei, partecipando a riunioni, intraprendendo escursioni naturalistiche e documentando meticolosamente ogni dettaglio nei suoi libri di memorie.
    Possedeva l’istinto di una giornalista, si preparava con grande attenzione ad ogni incontro svolgendo ricerche approfondite delle persone e dei luoghi. Non erano solo la curiosità e la sete di conoscenza ad accompagnare Frida nei suoi viaggi, vi era il desiderio di portare con sé Israele ovunque andasse, promuovendo il sionismo.

    A Roma, nel 1920, incontrò Maria Montessori. Di lei scrisse: “Abbiamo parlato a lungo della Terra di Israele. Ero entusiasta della prospettiva che questa straordinaria educatrice venisse in visita nel nostro paese”. Negli Stati Uniti, incontrò Marie Curie e Albert Einstein, a New York assistette alla conferenza del poeta indiano Rabindranath Tagore che cambiò profondamente la sua vita. Decise di trasferirsi in India e fu una pioniera, nessuna donna della Terra di Israele aveva trascorso fino ad allora un periodo così lungo in India, dove incontrò nuovamente Tagore, Gandhi e altre figure influenti che plasmarono profondamente la sua vita. Dopo quindici anni affascinanti ma solitari, Frida tornò nella Terra di Israele. Riprese la sua carriera scolastica e pubblicò traduzioni e articoli destinati all’oblio come pure il suo libro di memorie, Wandering Daughter of Israel: Memories, Travels and Meetings, pubblicato a Gerusalemme nel 1935, corredato da venti illustrazioni della stessa Flaum, che rivelano un talento nascosto, oltre a ventidue fotografie di personaggi importanti incontrati durante i suoi viaggi. Anche il suo libro dedicato a Tagore, pubblicato nel 1946, svanì nell’oscurità. Nonostante i suoi successi, il suo essere antesignana della conoscenza, delle esplorazioni, coraggiosa e rivoluzionaria, gli ultimi decenni della sua vita furono segnati da povertà e privazioni: una donna sola, senza famiglia, né amicizie durature che però di se scriveva: “Non ho avuto il tempo di sentire la mia solitudine”. Frida è mota nel 1963 a Gerusalemme

    Foto: NLI National Library of Israel

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