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    La storia di Anna Bises Vitale raccontata in un libro: da Roma a Buenos Aires per la libertà

    Ottantacinque anni dopo le terribili leggi razziali, che negarono agli ebrei italiani i loro diritti civili, torna alla luce una storia straordinaria. È una storia tutta al femminile,  di una bambina ebrea che si vede costretta ad abbandonare la sua casa, la sua infanzia e i suoi amici a Roma per un viaggio verso l’Argentina. Se ne andò via dalla Capitale con un libro, alla volta di un nuovo futuro. Si tratta di “Anna Bises Vitale”, un libro in versione a tratti autobiografica da Marcella Filippa edito da Aras Edizioni.  “Il mio ultimo libro offre ai lettori un’altra storia al femminile. La vicenda di una donna ebrea che risponde agli urti della storia, alle persecuzioni e all’esilio, elaborando strategie e capacità di resilienza. L’esilio assume così il valore della metafora della condizione umana ieri come oggi. E’ l’amicizia fra donne a offrire conforto e capace di lenire le ferite” spiega a Shalom l’autrice del libro.

     

    La storia di una donna forte, narrata attraverso i grandi accadimenti del Novecento, con un linguaggio originale e vibrante in grado di restituire ai lettori una storia avvincente. “Anna Bises Vitale e le molte donne che lei ha conosciuto, alcune di esse amiche di una vita, in particolare Vera Vigevani Jarach, una delle madri di Plaza de Mayo, con la quale costruirà una amicizia lunga tutta la vita, hanno attraversato confini reali e simbolici, aperto strade, porte, talvolta fermandosi sulla soglia. Hanno sperimentato sulla propria pelle la violenza della storia, hanno portato con sé ferite talvolta mai rimarginate, o che dopo tempo tornavano a  sanguinare – aggiunge Marcella Filippa –

    Anna Bises Vitale si caratterizza come una vera e propria narratrice, nel senso inteso da Walter Benjamin, capace di trasmettere e ricevere affetto, attraverso il rafforzamento dei legami e dei racconti che ha offerto nel corso della sua lunga esistenza. Una donna in bilico tra passato e presente, ma capace di guardare il mondo con occhi nuovi, confrontandosi con le giovani generazioni, sempre, per comprendere il suo tempo” conclude l’autrice. 

     

    “Si parla poco dell’immigrazione degli ebrei romani, mentre mio nonno, già a gennaio del 1939 fu in grado di capire che era il momento di andar via. Questo racconto riporta alla luce un tassello importante della storia del Novecento” aggiunge Micaela Vitale, figlia di Anna. Un racconto che pone al centro un personaggio femminile che diventa, pagina dopo pagina, diviene il simbolo della grande storia affrontando i temi cruciali del secolo scorso. Ma che sorprendentemente non rinuncia alla modernità. Da Roma a Buenos Aires Anna Bises Vitale troverà se stessa e diventerà in personaggio affascinante, ora raccontato in un libro.

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