Chanukkà è la festività ebraica che presenta il più alto esempio di resilienza del popolo ebraico. La luce che trionfa sulle tenebre, il bene sul male e oggi più che mai il valore di questa festa assume un significato ancora più attuale. Quando i Maccabei decisero di fronteggiare il potente esercito del Re Antioco Epifane, non stavano solo difendendo le loro vite ma difendevano qualcosa di ancor più importante: la loro cultura e loro tradizioni.
La cultura ebraica è diventata nel corso dei secoli il perno sulla quale poggia il rapporto che gli ebrei hanno con il mondo circostante. Un canale attraverso cui mostrarsi al mondo, dialogare e interagire. Un modo per farsi conoscere e per mostrare tutta la bellezza dell’ebraismo. Nei giorni che precedono la festività di Channukkà di tra l’odore di sufganiot e l’organizzazione delle cene di famiglia, si è soliti fare regali. E tra le mille opzioni di doni da fare ai nostri cari la risposta migliore è sempre una: un buon libro. Specialmente per i più piccoli. Cosa c’è di meglio da regalare questo Channukkà ai bambini e ai giovani adulti se non una bella storia? Un racconto che permetterà loro di viaggiare, rimanendo comodamente seduti sul divano di casa.
Ecco i tre libri da regalare assolutamente questo Channukkà ai giovani lettori.
“Devo dirti una cosa” di Eshkol Nevo (Salani editore). Il piccolo Nimrod deve assolutamente dire una cosa alla sua mamma. Purtroppo però lei è impegnata, è al telefono per lavoro e non ha proprio tempo per le parole di Nimrod. Per questo la mamma gli dice di aspettare, di annotare il suo pensiero e tenerlo per sé in attesa della mamma. Ma quel pensiero, quella cosa importante da dire deve uscire, non riesce proprio a rimanere dentro. Arricchito dalle illustrazioni di Emma Lidia Squillari, “Devo dirti una cosa” è un incredibile storia sul tempo e sul viaggio dei più piccoli nel mondo degli adulti
“La leggenda dei tre bambini magici e del loro cane santo” di Adam Gidwitz (Giuntina). È una notte buia e siamo molto indietro nel tempo, l’orologio è fermo nel 1242. C’è una locanda dove i viaggiatori sono soliti incontrarsi, per raccontarsi delle storie, e quella notte sembra la notte perfetta per una storia in particolare. Una storia che rimbalza e ha tre protagonisti molto particolari. Il re francese Luigi IX ha deciso di dichiarare guerra a tre bambini molto speciali: Jeanne, una piccola contadina che riesce a vedere il futuro, William, un giovane monaco con una forza quasi sovrannaturale ed infine Jacob, un ragazzo ebreo che ha il potere di guarire qualsiasi ferita. Con loro c’è Gwenforte, una levriera maestosa che ha fatto ritorno dal regno dei morti. Sebbene i loro poteri saranno messi a dura prova da personaggi come demoni e draghi, cavalieri spietati e inquisitori i tre amici, incredibilmente diversi, gireranno la Francia per compiere una missione straordinaria. Un fantasy ricco di magia da non perdere.
“Tre stelle nel buio” di Lia Tagliacozzo (Manni editore). Raccontare la Shoah nelle scuole è una missione che Lia Tagliacozzo porta avanti da anni. Questa stessa missione è svolta anche da uno dei personaggi del suo libro “Tre stelle nel buio”. Si tratta di Pupa, che in una fredda mattina di gennaio decide di raccontare la sua storia e la grande storia del Novecento in un’aula piena di ragazzi. Le persecuzioni in quanto ebrea, la fuga e poi il ritorno in un’Italia nuova, piena di ferite da ricostruire. Nella stessa aula quella mattina c’è Lia, figlia di sopravvissuti alla Shoah; c’è la professoressa Giulia, amante della Costituzione; c’è il custode Ugo, nipote di un partigiano; ma soprattutto ci sono gli studenti, le nuove generazioni. Ognuno di loro con la propria storia, le proprie convinzioni e spesso con i propri pregiudizi. È proprio a loro che è rivolto questo racconto del passato che riflette in maniera quasi spaventosa il presente. Un testo che fa riflettere sul valore immenso della giornata della memoria ai nostri giorni e sulla responsabilità di tramandare la storia ai più giovani.