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    Il cinema italiano al Femminile plurale arriva in Israele

    Femminile plurale è una rassegna cinematografica che promuove il cinema delle donne in tutta Europa. Quest’anno la rassegna passa per Londra e Berlino e si conclude in Israele. I film italiani coinvolti saranno nelle sale più importanti di Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa e Rosh Pina dall’11 al 15 dicembre. 

     

    L’iniziativa è organizzata da Cinecittà e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv e Haifa, che hanno scelto di proiettare, per la prima volta insieme, i dieci film delle registe più premiate d’Italia: Francesca Archibugi, Laura Samani, Michela Occhipinti, Marta Savina, Laura Bispuri, Susanna Nicchiarelli, Alice Rohrwacher, Elisa Amoruso, Adele Tulli, Maura Delpero. 

     

    Dopo decenni in cui solo gli uomini hanno avuto accesso alla macchina da presa, questi nomi rappresentano la prima ondata del cinema italiano al femminile. Sono rare le eccezioni nella storia del cinema di registe, come Cristina Comencini o Lina Wertmuller, che hanno portato sullo schermo una narrazione diversa del femminile, ed è a loro che va questo omaggio. Femminile plurale promuove all’estero uno spazio dedicato a chi finora non ha avuto voce: la New Wave femminile dei primi anni Duemila.

     

    I titoli scelti appartengono a film pluripremiati da Piccolo Corpo di Laura Samani, inclusa nella cinquina dell’European Film Awards, a Primadonna di Marta Savina, vincitrice del premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma nella rassegna Alice nella città. Altri film sono passati recentemente nelle sale come Il Colibrìdi Francesca Archibugi, autrice, sceneggiatrice e regista, che ha riadattato l’omonima opera di Sandro Veronesi. Del 2008 è invece il Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, regista di Miss Marx che ottenne nel 2021 il Nastro d’Argento. Di Alice Rohrwacher, sceneggiatrice e regista affermata, viene presentata l’opera prima Corpo celeste che le valse la candidatura come miglior regista esordiente ai David di Donatello nel 2012.

     

    Tra le proposte più interessanti della decina c’è Cosmonauta di Nicchiarelli: la storia di Luciana, adolescente nutrita di ideali comunisti negli anni Sessanta, e Arturo, suo fratello, che sogna di diventare un giorno un cosmonauta. Entrambi crescono all’ombra della perdita del padre, ex-membro del PCI. All’epoca dell’esplorazione nello spazio, i due fratelli si sfidano: Luciana vuole diventare la prima donna in orbita, ma Arturo non può a causa della sua epilessia. Nella Roma dei ferventi partiti di sinistra, tra tumulti adolescenziali e volontà di realizzazione reale e apparente, Luciana fa di tutto per raggiungere il suo obiettivo. Tra gli interpreti dell’opera prima della regista prodotta da Fandango spiccano Claudia Pandolfi, Angelo Orlando e Pietro Del Giudice.

     

    Ad aprire il Festival a Tel Aviv è Kasia Smutniak che presenta il film Il Colibrì di cui è attrice principale assieme a Nanni Moretti e Pierfrancesco Favino. Il racconto della vita di Marco Carrera seguita attraverso un viaggio nei ricordi, saltando da un’epoca all’altra, dagli anni Settanta al futuro prossimo. Marco Carrera si sposa, fa dei figli, e si confida con il suo psicanalista per superare i suoi traumi più profondi. Archibugi ha dichiarato che, una volta letto il romanzo di Veronesi, le è sembrato di entrare in contatto con la sua stessa vita.

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