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    Addio a Yoram Taharlev, il paroliere d’Israele

    Con la morte di Yoram Taharlev, scomparso a 83 anni, Israele perde uno dei suoi autori più prolifici e longevi. Nella sua autobiografia raccontava di aver cominciato a scrivere a 7 anni nel kibbutz Yagur dove era nato nel 1938. La sua prima poesia l’aveva ricopiata diligentemente su un quadernino che gli avevano regalato i genitori – lituani e pionieri nella costruzione dello stato d’Israele – andato perduto in una retata dei soldati inglesi alla ricerca di armi clandestine. Da quel momento si era ripromesso che non solo avrebbe fatto una copia dei suoi scritti, ma li avrebbe imparati a memoria affichè nessuno potesse portarli via. In realtà Taharlev fece di più. Consegnò le sue parole alla gente, al mondo musicale e all’editoria diventando un dei pilastri della cultura israeliana.

     

    Era rimasto nel suo kibbutz fino a 26 anni spostandosi poi a Tel Aviv. Lì aveva trovato il successo scrivendo anche canzoni per le compagnie d’intrattenimento dell’esercito, spesso insieme al compositore Yair Rosemblum. Con i suoi testi ha affrontato temi diversi: dalle canzoni d’amore a quelle patriottiche come “Givat Hatachmoshet” (dedicata alla Guerra dei Sei Giorni) o “Habalada shel Yoel Salomon”, cantata da un altro riferimento della musica come Arik Einstein, dedicata alla fondazione della città di Petah Tikva nel 1878. Scrisse anche un classico della canzone israeliana come “Hora”, che cantata da Avi Toledano si aggiudicò il secondo posto all’Eurovision Song Contest.

     

    Sarebbe però riduttivo ricordare solo la sua carriera nell’ambito della musica. È infatti nella letteratura, in oltre settanta pubblicazioni, che ha indagato con occhio fresco e penna umoristica testi ebraici tradizionali e religiosi alternandoli con la letteratura per l’infanzia e la poesia.

     

    Il suo sito web ci racconta molto della visione della sua opera. Ci ricorda che i mancati successi, i lavori che non hanno trovato la giusta via per arrivare al maggior numero di persone possono avere una seconda vita. Taharlev li ha messi a disposizione, insieme a molti inediti, di giovani cantanti e compositori invitando a lasciarsi incuriosire dalle sue parole.

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