Raccontare la Shoah attraverso la speranza. Tratteggiare il profilo di una delle pagine peggiori della storia con un racconto fatto di ricordi e di voglia di vivere, nonostante tutto il dolore. È il libro di Eran Wolf “I tre diamanti di nonna Miriam” (Virginio Cremona Editore). Un testo che si rivolge ai ragazzi ma che in realtà parla universalmente ai lettori di tutte le età. “Mia nonna è venuta a mancare nel 2018, all’età di 102 anni. Mi è sembrato doveroso raccontare di lei, della sua famiglia, molti dei suoi famigliari sono morti nei campi di Auschwitz e Plaszow, ma soprattutto di come lei sia riuscita a sopravvivere alla crudeltà nazista” spiega l’autore a Shalom.
La storia di una donna, Miriam, della sua forza di vivere che riesce a sfidare anche la paura e la rassegnazione. Una giovane ebrea polacca, e sua figlia, la piccola Ruth, unite dall’amore e dallo spirito di sopravvivenza. In una Cracovia vessata dall’occupazione nazista sarà l’amore di Miriam a portare in salvo la sua bambina. Ma non solo, sarà anche un dono, fatto dalla madre a Miriam, a mettere le due in salvo fino all’arrivo nel nascituro Stato Ebraico, per poter ricominciare una vita nuova.
Attraverso un racconto ricco di emozioni: angoscia, paura, inquietudine ma tanta voglia di rimettersi in gioco, Eran Wolf dipinge la storia di sua nonna con un linguaggio colloquiale pieno di speranza. Una nonna Miriam, che si fa strada tra le pagine e prende vita, per raccontare la sua storia e donarla al lettore. “Mi piace pensare e dedicare il libro a tutti i ragazzi dagli 8 ai 102 anni -dice Eran Wolf - Il punto forte del libro credo sia aver fornito l’idea che nella vita, anche nei suoi momenti peggiori, non bisogna mai arrendersi, ma affrontarla con coraggio e speranza. Senza nascondere l’importanza che anche la casualità e la fortuna possono avere” prosegue l’autore.
Arricchito dalle suggestive illustrazioni volute dall’autore e realizzate da Mirjana Panovski “I tre diamanti di nonna Miriam” costituisce un’opera in grado di raccontare l’orrore con parole semplici, in grado di rendere il testo estremamente scorrevole. Non è solo la storia che colpisce ma anche la protagonista, con le sue ricette, i suoi modi di dire, e le sue tradizioni. Un testo perfetto per dialogare con i ragazzi, per far conoscere la storia attraverso le lente delle esperienze dirette dei personaggi. “In qualità d’insegnante presso la scuola ebraica “Vittorio Polacco”, so quanto è delicato raccontare avvenimenti così tragici a dei ragazzi. Pur evitando di entrare in dettagli, specie quelli più dolorosi, è importante raccontare la storia – ci spiega Eran, l’autore – Per questo bisogna far particolare attenzione al linguaggio che si usa. Nel mio libro, la storia viene raccontata in maniera quasi colloquiale, e ho dovuto sottolineare alcuni momenti con delle belle illustrazioni.”
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