Il Museo di Arte contemporanea di Herzliya dedica per la prima volta tutto il suo spazio espositivo a cinque mostre di opere tessili, offrendo prospettive storiche e contemporanee sul tessile e sulla tessitura in Israele dagli anni ’30 ad oggi. Le mostre occupano l’intero museo con le opere di 37 artisti affermati ed emergenti e testimoniano lo sviluppo del settore, che in passato era percepito più come un’arte applicata, decorativa o artigianale,riflettono il modo in cui i creatori tessili cercano di formulare un linguaggio personale e unico, facendo riferimento a identità, radici, genere e influenze culturali. Da oltre un decennio è in atto una rinascita di mostre sulla storia della tessitura, della produzione tessile e della fiber art nei musei d’arte e nelle biennali d’arte contemporanea; il Museo di Herzliya ha deciso perciò di proporre un suo approfondimento. Due sono le mostre collettive: “Structures”, dedicata alla tessitura in Israele, esamina le transizioni dal funzionalismo alla fiber art. “Eternal Spring” propone gli arazzi realizzati nel laboratorio di Itche Mambush a EinHod dal 1966 al 1985, basati su dipinti di importanti artisti del periodo. Le altre tre sono mostre personali: i modelli di tessuto distintivi di Siona Shimshi creati dagli anni ’60 agli anni ’80, i dipinti di Fatima Abu Roomi, che per anni si è concentrata sulla produzione di autoritratti meticolosi e scrupolosi che incorporano pezzi di tessuti, tappeti e ricami tradizionali, sono presentati in una mostra accanto a un tappeto ornamentale fatto di capelli di donne, che ha creato in collaborazione con un gruppo di donne di Nazareth. La mostra di Gur Inbar comprende opere in ceramica e tessuti che abbinano l’estetica contemporanea con quella storica.
Fino al 1° maggio 2025 sarà possibile apprezzare la complessità dei processi che mettono in relazione design e creazione artistica, transizioni tra produzione artigianale e meccanica, sovrapposizioni tra arte e arte applicata collegamenti tra periodi storici e materiali diversi, transizioni tra figurativo e astratto e molto altro.
Aya Lurie, direttore e curatore capo del Museo, ha spiegato: “nell’ultimo decennio, il nostro programma espositivo si è impegnato nell’ esplorazione questi problemi, con il desiderio di far scoprire definizioni, di fondere insieme discipline, di riesaminare in vari modi opere familiari e dimenticate della collezione del Museo e di creare giustapposizioni intergenerazionali che offrono incontri ravvicinati con artisti diversi, nuovi, noti e dimenticato, da Israele e dall’estero, da prospettive interpretative contemporanee”.
Foto: Museo di Arte Contemporanea Herzliya