Oggi
ricorre per la Comunità ebraica di Roma l’anniversario di un piccolo ma
straordinario miracolo: un improvviso e forte acquazzone che consentì di
spegnere un incendio appiccato dal popolino romano che intendeva mettere a
fuoco il ghetto di Roma. Un gesto violento e temerario con il quale la plebe
voleva respingere i venti di libertà e lo spirito egualitario che arrivavano da
oltralpe.
I
fatti sono noti e sono stati raccontati in un saggio pubblicato alcuni anni fa da
Giancarlo Spizzichino che sul
scorta di nuovi documenti rintracciati nell’archivio del
comunità ebraica romana fornisce una visione a tutto tondo di cosa avvenne.
Il
Nico
diplomatico francese di transito a Roma, vestito con
coccarda tricolore simbolo del
rivoluzione, viene assassinato dal
plebaglia a Pa
centro. E’ diffusa l’idea che anche in ghetto vengono conservate coccarde
tricolori e che sia un covo di rivoluzionari.
14
gennaio. Un gruppo di trasteverini, monticiani e rego
per appiccarvi il fuoco, ma vengono convinti a desistere da due frati. Lo
stesso giorno a
manifestanti ci riprovano e rapiscono Salomone di Segni con
giorni presso
dove le pressioni non fecero effetto). Terzo tentativo di dare fuoco alle porte
del ghetto, respinto dalle guardie papaline. Alle 23 del
notte una pioggia battente fa desistere i facinorosi. Il ghetto rimane chiuso e
sorvegliato per otto giorni, senza
possibilità per i capifamiglia di recarsi fuori a svolgere quei piccoli
sussidio dal
La
drammatica situazione economica degli ebrei romani fu alleviata da ben nove
Università Israelitiche, rispondendo al
struggente richiesta d’aiuto rivolta loro dai fattori Tranquillo Del Monte,
Isaia di Castro e Samuele Moro, fornirono aiuti economici.
Superato
il brutto momento
interrogò: si poteva vedere l’azione di Dio nel
salvezza inaspettata giunta dalla pioggia che aveva spento il fuoco e gli animi
dei più facinorosi?
Nel
solco di una tradizione millenaria, a Roma venne istituita
colore del cielo scuro come il piombo, ndr.) a cura del
confraternita Ezra’ bezarod – che possedeva tanto di statuto, sede e
dotazione economica – i cui membri si riunivano nel
sco
speciale formu
invocazioni composte per l’occasione da David Bondì’ e stampato a cura di Yaaqov
Caivano.
Con
il trascorrere del tempo questa ricorrenza e un po’ caduta nell’oblio. Ma da
alcuni anni un gruppo, riunito intorno ai frequentatori del tempio di via Monteverde,
ha deciso di recuperare i significati e la storia di questo miracoloso evento.