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    Scoperte due misteriose strutture nel complesso archeologico della Città di David

    Due strutture uniche, risalenti al periodo del Primo Tempio, sono state
    portate alla luce dagli archeologi nel sito della Città di David, lo ha
    annunciato mercoledì l’Autorità israeliana per le antichità (IAA). Lo scavo è
    stato effettuato da ricercatori dell’IAA e dell’Università di Tel Aviv,
    finanziati dalla Fondazione Elad.

    Secondo i ricercatori, le strutture potrebbero far parte dell’area
    commerciale della città, vista la loro vicinanza al palazzo reale e al Tempio.
    I ricercatori hanno faticato a individuarne l’uso preciso poiché nessun sito
    del genere è mai stato trovato in Israele.

    “Gli escavatori hanno scoperto la prima installazione all’estremità
    nord-orientale dello scavo del Parcheggio Givati, che comprende una serie di
    almeno nove canali. In cima alla scogliera rocciosa, che racchiude
    l’installazione a sud, si possono trovare sette tubi di drenaggio, che
    trasportavano i liquidi dalla cima della scogliera all’installazione del canale”,
    ha detto l’IAA nella sua descrizione del sito archeologico. Il secondo sito
    invece comprende cinque canali.

    Il dottor Yiftah Shalev, ricercatore senior presso l’IAA, ha affermato
    che gli sforzi per identificare lo scopo esatto del sito sono stati
    infruttuosi. “Abbiamo portato sul posto diversi esperti per vedere se c’erano
    residui nel terreno o nella roccia non visibili a occhio nudo e per aiutarci a
    capire cosa scorresse o ci fosse nei canali. – ha spiegato al Times of Israel –
    Volevamo verificare se c’erano resti organici o tracce di sangue; quindi,
    abbiamo anche chiesto l’aiuto dell’unità forense della polizia e di altri
    ricercatori in tutto il mondo, ma finora senza alcun risultato”.

    Secondo Shalev un possibile utilizzo dei due siti potrebbe essere stato
    quello di immergere prodotti, come il lino per la produzione di biancheria.
    “Un’altra possibilità è che i canali contenessero datteri che venivano
    lasciati fuori per essere riscaldati dal sole allo scopo di produrre silan
    (miele di datteri)” ha ipotizzato, spiegando come installazioni simili siano
    state scoperte in luoghi lontani come Oman, Bahrein e Iran.

    Il professor Yuval Gadot, del dipartimento di Archeologia e Civiltà del
    Vicino Oriente antico dell’Università di Tel Aviv, ha affermato che il sito era
    in uso fino ai giorni dell’ottavo e del nono re della Giudea, Joash e Amaziah.
    “Questa è un’epoca in cui sappiamo che Gerusalemme copriva un’area che
    comprendeva la Città di Davide e il Monte del Tempio, che fungeva da cuore di
    Gerusalemme”, ha detto Gadot. “La posizione centrale dei canali,
    vicino alle zone più importanti della città, ci indica che il prodotto
    realizzato utilizzandoli era collegato all’economia del Tempio o del
    palazzo”.

    “Di tanto in tanto ci imbattiamo in reperti sorprendenti ed enigmatici
    che ci sfidano e suscitano l’interesse della ricerca. – ha sottolineato il
    direttore dell’IAA Eli Escusido – Con la collaborazione con altre istituzioni
    risolviamo questi misteri e facciamo avanzare la nostra conoscenza delle
    società del passato”.

    Il sito sarà aperto al pubblico la prossima settimana come parte del 24°
    evento “City of David Studies of Ancient Jerusalem”.

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