Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Israele – Nel 2021 l’Aliyah è aumentata del 31%

    Sebbene le restrizioni nei confronti dei viaggi internazionali, causate dalla pandemia, siano ancora in vigore in tutto il mondo, il graduale rallentamento delle misure di sicurezza aeroportuali ha permesso l’immigrazione verso Israele di circa 20.360 ebrei; atterrati all’aeroporto di Ben Gurion, da gennaio a settembre, tutti con l’obiettivo di iniziare una nuova vita nella terra d’Israele. 

     

    I dati ministeriali, pubblicati domenica dal ministero dell’Integrazione e dall’Agenzia Ebraica, confermano infatti che lo stato ebraico ha registrato quest’anno un aumento del 31% di Aliyot (immigrazione ebraica).  “Israele ha continuato a vedere un massico aumento di Aliyot nonostante la pandemia di Covid-19”, indica il rapporto ministeriale. 

     

    Domenica il Presidente Isaac Herzog e il Ministro dell’Aliyah e dell’integrazione Pnina Tamano-Shete hanno consegnato insieme il “Premio del ministro dell’integrazione agli Olim Chadashim (nuovi immigrati) per gli eccezionali contributi alla società e allo Stato d’ Israele”, in una cerimonia di premiazione presso la residenza ufficiale del Presidente. 

    Herzog ha parlato del grande coraggio mostrato nel fare l’Aliyah, e delle sfide che si trovano ad affrontare coloro che cominciano una nuova vita in Israele: “Le restrizioni legate alla pandemia, le difficoltà, la quarantena, la lingua e la cultura: tutto ciò rappresenta qualcosa di complesso per chi sceglie di cominciare una nuova vita qui, eppure non vi siete fatti intimorire. Tutti noi siamo tutti davvero orgogliosi di voi.”

     

    Nonostante le cifre promettenti, il numero di nuovi arrivi in ​​Israele rimane relativamente basso rispetto agli anni precedenti al Covid-19. Solo nel 2019 vennero registrati circa 33.500 Olim Chadashim, ovvero nuovi immigrati.

     

    Secondo il rapporto ministeriale, il primo Paese di origine di Olim Chadashim finora nel 2021, è la Russia, con 5.075 nuovi arrivati ​​nonostante un calo del 5% rispetto al 2020. Al secondo posto gli Stati Uniti con 3.104 nuovi israeliani, in crescita del 41% rispetto ai primi nove mesi del 2020.

     

    L’immigrazione dalla Francia è aumentata del 55%, con 2.819 immigrati francesi, mentre il numero di immigrati dall’Ucraina è aumentato del 4%, con 2.123 immigrati diretti in Israele.

    I dati mostrano inoltre che 780 immigrati sono arrivati ​​dalla Bielorussia, segnando un aumento del 69%. Mentre l’immigrazione dall’Argentina è aumentata del 46%, con 633 nuovi israeliani che hanno attraversato l’Oceano Atlantico.

     

    Altri paesi includono: il Regno Unito con 490 immigrati più 20% rispetto al 2020 e il Brasile con 438. Per finire il Sudafrica con 373 Olim Chadashim, più del 56% rispetto agli anni precedenti.

     

    Un totale di 1.589 immigrati è arrivato ​​dall’Etiopia rispetto ai 285 dell’anno precedente, come parte dell’Operazione Zur Israel, un’iniziativa del governo per riunire gli ebrei etiopi con le loro famiglie che hanno fatto l’Aliyah precedentemente. Dati speranzosi che il governo auspica di vedere aumentare con un graduale ritorno alla normalità.

    CONDIVIDI SU: