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    ITALIA

    Presentato al MAXXI “La verità del male”: il documentario sul processo Priebke

    “Gli ordini erano ordini e non si potevano discutere” è stato il mantra che l’ex ufficiale della Gestapo Erich Priebke ha ripetuto ininterrottamente durante il processo per crimini di guerra, durato quasi più di due anni, in cui il 22 luglio 1997 è stato condannato per aver preso parte all’eccidio delle Fosse Ardeatine, in cui sono state massacrate 335 persone.
    Una pagina della storia rimasta indelebile per chi l’ha vissuta: per le famiglie delle vittime delle Fosse Ardeatine, ma anche per tutti gli esponenti del mondo ebraico che hanno combattuto in prima linea, protestando senza sosta davanti al Tribunale militare di Roma, perché l’ex ufficiale tedesco avesse la giusta condanna.
    La storia del processo Priebke, dall’estradizione del criminale da San Carlos De Bariloche in Argentina, dove viveva da comune cittadino, alla sentenza finale che lo condanna all’ergastolo, è stata ricostruita nel documentario “La verità del male – il processo Priebke”, scritto da Giancarlo De Cataldo e Alberto Ferrari, prodotto da Golem Multimedia, in collaborazione con Rai documentari, presentato in anteprima al museo Maxxi di Roma domenica 16 marzo.
    Insieme al regista Alberto Ferrari e all’autore, lo scrittore Giancarlo De Cataldo che è anche la voce narrante di gran parte del documentario, sono intervenuti Roberto Arditti, moderatore della serata, Fabrizio Zappi, direttore di Rai documentari, Shulim Vogelmann e David Parenzo fondatori di Golem Multimedia, Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma, il Rabbino Capo Riccardo Di Segni e Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah.
    “L’immagine di Priebke, soprattutto quel suo sguardo glaciale, imperscrutabile, mi fa pensare all’indifferenza e alle tragiche conclusioni che l’indifferenza comporta” sono state le parole del presidente Fadlun, “sappiamo invece che non bisogna essere indifferenti davanti alle ingiustizie”.
    Un documentario che non si limita alla raccolta di fatti storici, ma riprende anche le testimonianze, le immagini e i ricordi delle persone che erano lì: non soltanto i parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine, ma persone, politici, autorità ed esponenti della Comunità ebraica di Roma che hanno trascorso intere giornate fuori dalle aule del tribunale in cui si è svolto il processo e hanno fatto sentire la loro voce, affinché all’ex ufficiale delle SS fosse riconosciuta la colpevolezza per i crimini di guerra commessi 50 anni prima, per cui non ha mai dimostrato di essersi pentito.
    “Il processo a Priebke non è solo un processo a un ufficiale per crimini di guerra. Assume un’importantissima valenza storica, perché il nazismo è stata un’altra cosa” ha detto De Cataldo “quello che è accaduto non può essere cancellato e la certificazione di una sentenza è doverosa. È la dimostrazione che quando la politica decide di assumersi le proprie responsabilità il criminale non ha scampo”.
    Il documentario verrà trasmesso su Rai 3 la sera del 21 marzo, a pochi giorni dall’anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine.

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