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“Sono la bambina che il tuo bisnonno e i soldati americani hanno salvato”. Lo ha detto Eva Clarke, nata cinque giorni prima della liberazione del campo di sterminio di Mauthausen da parte delle forze statunitensi guidate da Dwight D. Eisenhower, rivolgendosi a Merrill, pronipote dell’allora generale americano – in seguito 34esimo Presidente USA. “Se non fossero arrivati in tempo, oggi non sarei qui”, ha aggiunto Clarke.
L’incontro è avvenuto a Washington durante un evento promosso dall’organizzazione internazionale ‘March of the Living’, segnando così l’inizio di una collaborazione tra quest’ultima e la famiglia Eisenhower, e “anche la profonda connessione tra coloro che hanno assicurato la liberazione e coloro che sono sopravvissuti, sottolineando l’importanza di preservare la memoria e di opporsi all’odio”, secondo quanto comunicato degli organizzatori dell’evento.
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In questa occasione, Merrill Eisenhower ha annunciato la sua partecipazione alla ‘Marcia dei Vivi’ che si svolge nel giorno di Yom HaShoah, che quest’anno cade il 24 aprile. Eisenhower, dunque, camminerà al fianco di Clarke e insieme a migliaia di partecipanti provenienti da tutto il mondo ad Auschwitz, rendendo omaggio alle vittime della Shoah e all’eroismo di coloro che hanno combattuto per porre fine alla tirannia della Germania nazista.
Merrill Eisenhower ha anche sottolineato il suo impegno a preservare l’eredità del bisnonno. “Il generale Eisenhower ha fatto in modo che il mondo non dimenticasse mai le atrocità commesse dai nazisti – ha affermato – Partecipare alla ‘Marcia dei Vivi’ è un onore ma anche un dovere. Dobbiamo continuare a condividere le storie dei sopravvissuti, combattere la negazione della Shoah e opporci all’antisemitismo”.
La ‘Marcia dei Vivi’, nata nel 1988 come parte di un percorso educativo delle giovani generazioni, quest’anno commemorerà l’80° Anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz.
Foto: Merrill Eisenhower ed Eva Clarke durante l’incontro