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    INNOVAZIONE

    Startup israeliana: le patate come bioreattori naturali per la produzione di proteine del latte

    Gettare le basi per un futuro sostenibile nella produzione di proteine lattiero-casearie. È l’obiettivo della startup israeliana Finally Foods, che per la prima volta è riuscita a coltivare delle patate, geneticamente modificate, dalle quali è possibile estrarre le proteine del latte.
    L’azienda, che fa parte dell’incubatore tecnologico alimentare ‘The Kitchen di Strauss Group’, è pronta a lanciare la sua prima sperimentazione sul campo già il mese prossimo nel sud di Israele, al confine con Gaza, non solo per le favorevoli condizioni di coltivazione, ma anche come parte del suo impegno a rafforzare e sviluppare la zona. Una volta raccolte, le patate saranno lavorate per estrarre la polvere proteica della caseina, componente chiave nella produzione lattiero-casearia.
    Perché la scelta è ricaduta proprio sulle patate? La loro elevata resa, la facilità di estrazione delle proteine e la disponibilità globale le rendono una coltura ospite ottimale, offrendo un approccio conveniente e scalabile per produrre proteine del latte identiche, a differenza delle alternative casearie, ricavate dalla fermentazione e basate su lieviti, batteri e funghi, che tuttavia hanno difficoltà a replicare la caseina reale.
    Fondata appena un anno fa, Finally Foods è specializzata in agricoltura molecolare. Utilizzando le patate come bio-reattori naturali, offrono inoltre un’alternativa sostenibile alla tradizionale produzione di latticini ricavata dal bestiame, che contribuisce a elevate emissioni di gas serra e richiede ampie risorse di terra e acqua. Inoltre, l’ingegneria genetica guidata dall’intelligenza artificiale della società biotecnologica israeliana ‘Evogene’ ha avuto un ruolo fondamentale per realizzare questa innovativa tecnologia. Analizzando vasti database genetici, i ricercatori hanno identificato sequenze di DNA derivate da animali che possono essere inserite nelle piante, consentendo alle patate di funzionare come fabbriche biologiche. L’intelligenza artificiale ottimizza costantemente sia il processo di crescita che la resa proteica.

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