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    ISRAELE

    Keith Siegel, Ofer Calderon e Yarden Bibas saranno rilasciati domani da Hamas

    Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel sono i tre ostaggi che Hamas rilascerà sabato, secondo quanto confermato dalle autorità israeliane. Le famiglie dei tre ostaggi sono state informate e Israele ha accettato l’elenco trasmesso da Hamas. La lista è stata consegnata al capo del Mossad, David Barnea, dal primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, nell’ambito dei negoziati mediati dal Paese del Golfo.
    Keith Siegel, 65 anni, cittadino statunitense originario del North Carolina, è stato rapito dal Kibbutz Kfar Aza insieme alla moglie Aviva, poi liberata nel novembre 2023. Ofer Calderon, 54 anni, è stato sequestrato dal Kibbutz Nir Oz il 7 ottobre insieme ai figli Erez e Sahar, entrambi rilasciati durante la precedente tregua. Infine, Yarden Bibas, 35 anni, è stato rapito separatamente dalla moglie Shiri e dai figli Ariel (5 anni) e Kfir (2 anni). Hamas ha dichiarato che Shiri e i bambini sono morti in prigionia, ma Israele non ha confermato ufficialmente la loro morte, esprimendo però “grave preoccupazione” per la loro sorte. Yarden era stato ferito durante il rapimento.
    Il loro rilascio arriva dopo quanto avvenuto ieri durante il trasferimento di Agam Berger, Gadi Mozes e Arbel Yehud. Le vetture della Croce Rossa sono state circondate da folle di palestinesi ostili, mettendo a rischio la sicurezza degli ostaggi. A seguito di questi eventi, il governo israeliano ha avvertito che potrebbe ritardare la riapertura parziale del valico di Rafah prevista per sabato, qualora si verificassero episodi simili.
    Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rilasciato una dichiarazione video per accogliere gli ostaggi liberati, sottolineando l’impegno del governo per il ritorno di tutti i prigionieri. “Agam, Arbel, Gadi: benvenuti a casa! L’intero Stato di Israele vi abbraccia, e anche mia moglie Sarah e io lo facciamo con tutto il cuore”, ha detto Netanyahu. Ha inoltre condannato le scene di giovedì, ribadendo che Israele non tollererà alcun rischio per gli ostaggi: “Chiunque osi minacciare la loro sicurezza avrà il sangue sulle proprie mani”.

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