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Ultimo numero Gennaio – Febbraio 2025

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    NEWS

    Amici del Maghen David Adom: una collaborazione fondamentale tra Israele e Italia

    Amici del Maghen David Adom in Italia (AMDA) è un Ente del Terzo Settore che fornisce supporto finanziario al Maghen David Adom (MDA) in Israele, l’organizzazione nazionale per i servizi di emergenza medica, primo soccorso e donazioni di sangue.
    In Italia l’Associazione si impegna a raccogliere fondi per acquistare equipaggiamenti medici e veicoli oltre a promuovere attività di formazione locale come corsi di primo soccorso e sull’utilizzo del defibrillatore. Dopo i drammatici eventi del 7 ottobre, grazie anche al supporto della Comunità ebraica di Roma, AMDA ha intensificato il suo impegno per rispondere alle crescenti necessità. Shalom ha intervistato il suo presidente, Gianemilio Stern.

    Come ha influito il 7 ottobre sulla vostra attività e in che modo la Comunità Ebraica di Roma vi ha supportato durante questo periodo?
    Il 7 ottobre è stato un punto di svolta per noi, costringendoci a concentrare tutte le risorse per supportare MDA Israele. Da un lato, c’è stata una forte solidarietà da parte dei donatori, dall’altro alcuni hanno mostrato reticenza a sostenere un’associazione collegata a Israele. Nonostante queste difficoltà, siamo riusciti a soddisfare le richieste di MDA. Abbiamo ricevuto un supporto fondamentale dalla Comunità Ebraica di Roma, che si è attivamente impegnata nella raccolta fondi per l’acquisto di equipaggiamenti medici specifici che si trovano ora sulle ambulanze israeliane.
    Grazie a generosità e sensibilità, col sostegno della nostra presidente onoraria Judy Safra, del presidente dell’AMDA Roma Cesare Efrati e del presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun, siamo riusciti a rispondere rapidamente alle richieste provenienti da Israele.

    Quali sono state le iniziative più significative svolte recentemente in Italia?
    Nel 2024 abbiamo organizzato due eventi importanti: uno a Milano e uno a Roma. Quello di Milano, in particolare, è stato organizzato per finanziare l’acquisto di un nuovo veicolo medico nell’ambito di un progetto nato dopo il 7 ottobre: dotare le zone più vulnerabili ad attacchi terroristici di veicoli equipaggiati con defibrillatori, elettrocardiografi e altre attrezzature per il pronto soccorso, in modo da ridurre il tempo di intervento. In Italia, abbiamo anche continuato l’attività di formazione, con oltre 250 persone che hanno partecipato ai nostri corsi.

    Quali sono le sfide future per l’associazione e quali iniziative avete in programma per il 2025?
    Il futuro dell’associazione dipenderà molto dalla situazione in Israele. Se dovesse stabilizzarsi, ci concentreremo su attività di supporto continuativo come la formazione di nuovi soccorritori e paramedici, processo che richiede un lungo periodo di studi e costanti aggiornamenti; sosterremo anche l’ammodernamento degli equipaggiamenti medici secondo le più avanzate tecnologie.
    Un importante evento in programma per il 2025 è quello del 9 giugno a Roma, un’occasione per sostenere i nuovi progetti e le richieste dal MDA Israele, ma soprattutto per ringraziare la comunità per il suo supporto.
    La nostra missione non si ferma mai, andremo avanti a rafforzare la rete di soccorso israeliana per salvare più vite possibile.

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