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    ROMA EBRAICA

    Roma. Inaugurati un murales e una mostra per ricordare la fine dei campi di sterminio

    In occasione dell’ottantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz e più in generale dei campi di sterminio, due iniziative della Fondazione Museo della Shoah hanno animato il quartiere ebraico di Roma nelle ultime ore: l’apertura della mostra ”La fine dei lager nazisti” e l’inaugurazione del murales ”Anti-Semitism, History Repeating”.
    La mostra, curata dallo storico Marcello Pezzetti, rappresenta un viaggio storico ed emotivo dedicato a uno dei momenti più significativi del XX secolo: la liberazione dei campi di concentramento e sterminio nazisti avvenuta tra il 1944 e il 1945. Attraverso un percorso immersivo, il pubblico viene guidato a comprendere le condizioni inumane dei lager e l’impatto emotivo e storico che la loro liberazione ha avuto sul mondo intero. Tra immagini storiche, molte delle quali rare e poco conosciute, scattate durante le operazioni di liberazione, proiezioni di materiali audiovisivi, filmati d’epoca, mappe geografiche, documenti e statistiche, la mostra esplora i giorni finali del regime nazista e l’impatto della liberazione dei lager, che rivelò al mondo intero l’orrore del genocidio.
    Il murales è stato realizzato da aleXsandro Palombo: la prima volta era stato rappresentato a Milano, venendo vandalizzato. L’opera rappresenta Liliana Segre e Sami Modiano, con indosso le vesti a righe dei lager insieme a un giubbotto antiproiettile con appuntata la stella di David e la scritta ”Jude”. La decisione di trasferire questa opera a Roma, nel contesto della Fondazione Museo della Shoah, non è solo un atto di protezione, ma anche un messaggio contro l’odio e l’intolleranza.
    All’inaugurazione, insieme al Presidente della Fondazione Mario Venezia, hanno preso parte diversi ospiti del mondo della politica, della cultura, dell’arte e del giornalismo. Tra questi, l’On. Federico Mollicone, Presidente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione; il Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri; Mattia Peradotto, Direttore dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali; Lamberto Giannini, Prefetto Capo di Roma; Hans-Dieter Lucas, Ambasciatore di Germania in Italia; Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice della Sapienza Università di Roma; Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma; Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di Roma. A moderare gli interventi Claudia Conte, giornalista e scrittrice.


    Il forte messaggio contenuto dalle due iniziative ha rappresentato uno spunto per soffermarsi anche sull’attualità. Il tema è stato lanciato dal Presidente CER Fadlun: “Quello che pronunciamo oggi non è il ‘mai più prima del 7 ottobre’, riferito a un futuro ipotetico. È il ‘mai più adesso’, rivolto a quanti si girano e guardano dall’altra parte, a quanti rimangono indifferenti pur sapendo o, peggio, si conformano all’antisemitismo considerando addirittura normali frasi come ‘Palestina libera dal fiume al mare’. Liberare gli ostaggi che ancora si trovano a Gaza deve essere un imperativo morale, come lo fu liberare i deportati dei campi di sterminio nazisti. Chi non partecipa alla felicità per gli ostaggi rilasciati – ha aggiunto – o non reclama ad alta voce la liberazione di tutti gli altri senza condizioni purtroppo è complice. La memoria non ha senso se non ci aiuta a leggere il presente per anticipare il futuro”.
    “Quando abbiamo appreso la notizia dello sfregio al murales a Milano, siamo stati sopraffatti dall’indignazione – ha affermato Mario Venezia – Un gesto vile e insensato che non solo colpisce l’arte, ma tenta di ferire il cuore stesso della Memoria. Ma non ci siamo arresi a questa violenza simbolica. Abbiamo trasformato la rabbia in un atto di bellezza e resistenza, prendendo contatto con l’artista, che ha saputo reinventare l’opera e realizzarne una nuova versione a Roma. Questo murales è la nostra risposta: una ferita che si rimargina, un simbolo che torna a vivere più forte di prima, perché la Memoria non può essere imbrattata”.
    “Il mio ringraziamento fortissimo a tutti, alla Fondazione, alla Comunità ebraica, all’artista per questo atto importante di giustizia e di impegno. Credo sia molto bello che avvenga proprio la vigilia della giornata della memoria, dell’ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz” ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

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