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    ISRAELE

    Eviatar “Tari” Moshe Kipnis z.l. Il Ricordo di un artista di origine italo-israeliana assassinato da Hamas

    Dopo più di 15 mesi di sofferenze terribili semplicemente perché israeliane, tre ragazze sono finalmente tornate a casa. Ma dal 7 ottobre 2023 tanti restano ostaggi di Hamas, mentre molti altri ancora sono stati assassinati.
    Tra loro vi è Eviatar “Tari” Moshe Kipnis z.l., un artista italo-israeliano (la famiglia era originaria di Livorno) di cui, a fine settembre 2024, in Israele, grazie all’impegno della sorella Gaia, è stata organizzata una mostra, “Striving for the wind” e pubblicato il relativo catalogo a cura di Avigail Reiner.
    Aveva 65 anni e viveva nel Kibbutz Be’eri; il 7 ottobre 2023è stato ucciso, insieme alla moglie Liliach dai terroristi palestinesi: assassinati senza nessun motivo, semplicemente perché abitavano lì.
    Otto anni prima aveva avuto un brutto incidente con la bicicletta, a seguito del quale era stato colpito da una malattia autoimmune, la sindrome di Guillain-Barrém, che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle. Aveva affrontato tale situazione con la forza che lo aveva sempre contraddistinto e con l’aiuto del suo badante filippino, Paul Castelvi. Paul era diventato le sue mani e i suoi piedi effettuando, accanto a lui, tutto quello che Tari non poteva più fare, come sistemare il giardino, cucinare, guidare: neanche lui è stato risparmiato dalla furia assassina dei terroristi.

    Luciana Di Laudadio, anch’ella artista, come suo figlio Eliseo Sonnino, lo ha conosciuto fin da piccolo.
    “Ofra, la madre di Tari – ricorda Luciana – era pittrice, lavorava anche in smalto, era molto colta, parlava cinque lingue, era una persona vulcanica. Tari era più contemplativo, un sognatore, proiettava sulla tela l’ambiente in cui viveva o era stato: animali, paesaggi. Era un autodidatta, un orafo e un pittore innamorato della natura”.
    Aveva un forte amore per il mare, era nato nel Kibbutz Maagan Michael, proprio vicino al mare. Era stato skipper ed era riuscito ad arrivare da Eilat a Sydney.Nei suoi quadri mostrava ciò che lui non poteva più fare: attraverso colori accesi, le sue pennellate rivelavano movimenti in spazi infiniti interpretati da campi arati, piante e tanti animali come balene, pesci spada, rane, asini.

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