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    ITALIA

    Addio a Furio Colombo, padre della Legge sulla memoria. Cer: “Un grande amico del popolo ebraico”

    È morto oggi a Roma Furio Colombo, aveva 94 anni. A dare la notizia è stata la famiglia con una nota che ripercorre la carriera del giornalista e personaggio della politica italiana:

    “Nella mattinata di oggi è deceduto all’età di 94 anni Furio Colombo, assistito dalla moglie Alice e dalla figlia Daria. Intensissima la sua attività di giornalista che lo ha visto inviato della Rai e corrispondente dagli Stati Uniti, editorialista di Repubblica, direttore de L’Unita, fondatore del Fatto Quotidiano. Parlamentare per tre legislature per i DS, L’Ulivo e il PD. Ha svolto un’intensa attività culturale come autore di testi letterari e cinematografici e diretto per tre anni l’Istituto di Cultura di New York, nonché titolare di cattedra alla Columbia University. Ha svolto anche incarichi aziendali prima alla Olivetti e poi come Rappresentante Fiat negli Stati Uniti”.

    Tra le intense attività di Colombo in vari ambiti, la presidenza del gruppo “Sinistra per Israele”, dove rimase per anni molto attivo. Ma il mondo ebraico lo ricorda soprattutto per la battaglia sulla Legge sulla memoria, di cui fu il padre. La legge, che istituì il 27 gennaio come Giorno della memoria, entrò in vigore in Italia nel 2000, in largo anticipo rispetto agli altri paesi.

    “Ci lascia Furio Colombo, giornalista, parlamentare e grande amico del popolo ebraico. – così scrive su X la Comunità Ebraica di Roma – Nel 2000 fu l’ideatore e primo firmatario della legge 211, da lui voluta, che istituì il 27 gennaio come “Giorno della Memoria”. Baruch Dayan HaEmet”.

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