L’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha annunciato martedì che si recherà a Doha entro la fine della settimana, affermando che un accordo per la liberazione degli ostaggi, mediato dal Qatar, è ormai in fase di completamento. L’annuncio arriva mentre il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha nuovamente avvertito che “l’inferno si scatenerà” nella regione se non verrà raggiunto un accordo tra Israele e Hamas prima della sua inaugurazione il 20 gennaio.
“Sono molto fiducioso che entro l’inaugurazione potremo annunciare buone notizie a nome del presidente”, ha dichiarato Witkoff durante una conferenza stampa a Mar-a-Lago, in Florida, dove Trump lo ha invitato a fornire un aggiornamento sui negoziati. Witkoff ha precisato che partirà per il Qatar tra martedì e mercoledì notte. Delegazioni di Israele e Hamas sono già presenti a Doha da diversi giorni. Pur non essendo formalmente parte dei negoziati in corso, il team di Trump sta collaborando con l’amministrazione uscente di Joe Biden. Witkoff ha viaggiato più volte nella regione da quando è stato nominato a novembre.
“Stiamo lavorando in tandem in modo molto efficace; ma è il presidente, la sua reputazione e le sue dichiarazioni che stanno guidando questa negoziazione. Speriamo che tutto si risolva e che si possano salvare vite umane”, ha aggiunto Witkoff, sottolineando che le “linee rosse” stabilite da Trump stanno influenzando i negoziati. Il riferimento è al post pubblicato da Trump il 3 dicembre sulla piattaforma Truth Social.
Secondo quanto dichiarato da Witkoff ai giornalisti, il cessate il fuoco in discussione dovrebbe durare 42 giorni. È la prima volta che un rappresentante ufficiale dei negoziati specifica la durata esatta dell’intesa. In precedenza si ipotizzava un periodo compreso tra sei e sette settimane. Il Qatar sta guidando gli sforzi di mediazione con il supporto del coordinatore USA per il Medio Oriente, Brett McGurk, anch’egli presente a Doha. Witkoff ha elogiato il ruolo del Qatar senza menzionare l’Egitto, che ha avuto un ruolo meno centrale in questa fase dei negoziati. Witkoff, imprenditore immobiliare, ha anche legami commerciali con fondi sovrani del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti.