Nelle prime ore di giovedì mattina, l’Aeronautica Militare Israeliana ha effettuato una serie di attacchi aerei mirati contro obiettivi Houthi nello Yemen, in risposta al missile balistico lanciato dai terroristi yemeniti verso Israele, che è stato intercettato.
Secondo quanto riportato dall’IDF, gli attacchi hanno preso di mira infrastrutture chiave utilizzate dai ribelli Houthi a scopi militari, inclusi porti, stazioni energetiche e impianti di stoccaggio di carburante. Tra le aree colpite figurano il porto di Hodeida, Ras Issa e Al-Salif, oltre alla capitale Sana’a.
Gli attacchi, pianificati da settimane, hanno coinvolto 14 jet da combattimento e hanno mirato anche a otto navi di grandi dimensioni, fondamentali per il funzionamento dei porti Houthi. Distruggere queste navi, ha affermato l’IDF, potrebbe paralizzare l’attività portuale della proxy iraniana, infliggendo un duro colpo alle loro capacità di approvvigionamento e finanziamento.
Il portavoce dell’IDF Hagari ha spiegato che l’obiettivo principale delle operazioni era degradare le capacità militari degli Houthi e impedire l’utilizzo delle infrastrutture per operazioni belliche, inclusa l’importazione di armi iraniane. Inoltre, è stato confermato che Israele aveva informato gli Stati Uniti prima dell’attacco, segnalando una collaborazione strategica nella regione.
Secondo i media locali, i bombardamenti hanno colpito un impianto petrolifero a Ras Issa e due centrali elettriche nei pressi della capitale Sana’a.
“Chiunque alzi una mano contro Israele, quella mano verrà tagliata”, ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz, sottolineando la determinazione di Israele a difendere i propri cittadini. “Continueremo a colpire con forza e non permetteremo alcuna minaccia contro lo Stato di Israele. Siamo pronti a intensificare le nostre azioni se necessario” ha aggiunto.
In un’altra dichiarazione, il comandante delle operazioni aeree, il generale Tomer Bar, ha sottolineato l’importanza della precisione e della pianificazione: “Questi attacchi sono stati eseguiti con la massima attenzione per ridurre al minimo i danni collaterali e massimizzare l’efficacia operativa”.