Negli ultimi giorni l’esercito israeliano ha condotto una rilevante operazione nelle alture del Golan siriano, assumendo il controllo di cinque settori chiave nella zona cuscinetto oltre il confine con la Siria. L’intervento, concluso senza incontrare resistenza, ha visto circa sette villaggi locali passare sotto la protezione delle truppe israeliane.
I soldati siriani, sorpresi dall’avanzata israeliana, hanno abbandonato in fretta le proprie basi, ritirandosi verso est a bordo di camion e lasciando dietro di sé armamenti obsoleti, documenti e infrastrutture deteriorate. Secondo quanto riferito, ribelli armati della zona di Daraa, non affiliati al gruppo estremista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), avrebbero avvisato le truppe siriane dell’imminente avanzata israeliana. Tuttavia, in alcuni casi, gli stessi ribelli hanno saccheggiato postazioni ONU; l’IDF è intervenuto per recuperare le armi rubate e restituirle agli osservatori UNDOF, che rimangono presenti nell’area ma con un’influenza limitata.
Per garantire la sicurezza a lungo termine, le forze israeliane stanno costruendo nuove barriere di difesa lungo la frontiera. Sono stati completati circa 15 chilometri di barriere che includono trincee profonde, terrapieni rinforzati e campi minati potenziati. Questi ostacoli si affiancano alla recinzione tecnologica realizzata negli ultimi anni lungo gli 80 chilometri che separano Hamat Gader dal Monte Hermon.
In previsione dell’inverno, i soldati hanno ricevuto alloggi portatili e generatori per affrontare le rigide condizioni climatiche. “Dormire nei bunker siriani non è piacevole, quindi abbiamo portato generatori e stiamo preparando i percorsi per gestire la neve in arrivo,” ha spiegato un comandante dell’IDF.
“Non ci hanno accolto con riso o dolci, ma alcuni hanno espresso gratitudine,” ha raccontato un soldato a Ynet. La vita quotidiana nei villaggi continua normalmente, con i residenti impegnati in agricoltura e allevamento senza la paura dei soldati siriani. L’IDF sta lavorando inoltre per stabilire buone relazioni con la popolazione locale, inviando messaggi concilianti anche al governatore della regione di Khan Arnabah, vicino a Quneitra. Tuttavia, rimangono i timori legati alla presenza di jihadisti sunniti e sciiti supportati da milizie filo-iraniane più in profondità in Siria.
L’IDF si prepara a mantenere una presenza nella regione per almeno un anno o fino a quando non emergerà una nuova autorità stabile, capace di negoziare un accordo con Israele. “Il nostro compito è chiaro: proteggere i cittadini di Israele e il Golan,” ha dichiarato il generale Yair Paley, comandante della 210ª divisione.
Nel frattempo, l’esercito israeliano rafforza le difese e monitora le attività nelle zone limitrofe per garantire la sicurezza e la stabilità lungo il confine.