Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    NEWS

    Sciopero Unione sindacale: Fadlun “Sgomento e sconcerto” per motivazioni contro Israele

    Ha suscitato forti polemiche lo sciopero indetto dall’Unione sindacale di base che tra le motivazioni ha sottolineato il sostegno dell’Italia al ‘genocida governo israeliano’. Il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun ha espresso la sua condanna per l’emergere di un sentimento di odio verso Israele, che va necessariamente denunciato.
    “Sgomento e sconcerto. Non ci sono altre parole per descrivere quello che proviamo leggendo che tra le motivazioni dello sciopero indetto dall’Unione sindacale di base c’è il sostegno dell’Italia al ‘genocida governo israeliano’. – ha scritto su Facebook Fadlun – Purtroppo, siamo di fronte all’emergere di un sentimento di odio verso Israele che prescinde da qualsiasi ragionevole contesto, e che non può avere altra spiegazione se non l’urgenza di esprimere – anche fuori luogo – un antisemitismo che cova da sempre. Che non è mai stato debellato. Il nostro compito è non restare in silenzio e denunciarlo. Sempre e comunque”.

    Anche l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha espresso il proprio disappunto. “Leggiamo attoniti tra le motivazioni
    dello sciopero indetto per oggi e avallate anche dal Tar quella di esprimersi ‘contro il crescente coinvolgimento dell’Italia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano’, trasformando cosi anche questo momento di rivendicazione salariale/sindacale in uno spazio prettamente prestato alla strumentalizzazione politica e alla distorsione che semina odio”: queste le parole della presidente UCEI Noemi Di Segni. “In altre parole, il concetto è questo – aggiunge – va di moda il binomio Israele-genocidio e attrae attenzione? Usiamolo anche come sindacati per qualsiasi pretesa. E non importa che in altre parti del Medioriente e del mondo si è visto l’orrore proprio in questi giorni. Continuiamo ad insistere non solo per stigmatizzare l’abuso divenuto abitudine dei diritti costituzionali e dei fondamentali strumenti di tutela dei diritti dei lavoratori, per di più attraverso un’azienda municipalizzata – prosegue Di Segni – ma anche sul diritto di Israele di difendersi e favorire negoziati in corso sostenendoli anziché frenarli con slogan e sentenze cieche di quanto realmente avviene e le minacce presenti anche nelle nostre democrazie europee. Insomma, se da cittadini comprendiamo le ragioni di uno sciopero pur con tutti i disagi, da cittadini di questo paese ribadiamo che uno sciopero non è una piazza dalla quale si annunciano slogan di odio e distorsione”
    conclude la presidente dell’UCEI.

    CONDIVIDI SU: