Un musical tutto ebraico debutta al Sistina questo sabato e sarà in scena fino al 12 gennaio. Si tratta di West Side Story nella versione adattata per il pubblico italiano da Massimo Romeo Piparo che ne cura anche la regia. Uno spettacolo del 1957 firmato da quattro grandi artisti ebrei: Arthur Laurents, Leonard Bernstein, Stephen Sondheim e Jerome Robbins. Un capolavoro che ancora oggi viene rappresentato in tutto il mondo e che diventò un film nel 1961 vincendo dieci premi Oscar.
“West Side Story è uno spettacolo di collegamento tra l’opera lirica, il grande melodramma e il musical moderno”, spiega Massimo Romeo Piparo. “Bernstein ebbe una grandissima intuizione quando capì che il melodramma andava sempre più verso il gusto dell’élite pur essendo nato come genere molto popolare: West Side Story costituisce il ponte fra questi due mondi, opera e musical, e anche quest’ultimo dopo non fu più lo stesso. C’è una grandissima componente operistica nel modo di cantare ma il tema, il racconto e lo svolgimento sono assolutamente moderni e i dialoghi sostituiscono i recitativi. La storia è di incredibile attualità: parla di rivalità tra giovani bande che si contendono un quartiere, sullo sfondo il tema dell’accoglienza che viviamo tutti i giorni, la partitura è un caposaldo della musica”.
La storia di West Side Story inizia verso la fine degli anni Quaranta, quando il ballerino e coreografo Jerome Robbins comincia a pensare a una rappresentazione più moderna di Romeo e Giulietta in forma di musical. Si rivolge quindi a due artisti con cui ha già collaborato in passato: il famoso direttore d’orchestra Leonard Bernstein e lo scrittore e librettista Arthur Laurents. Il progetto originale prevede una storia ambientata nel Lower East Side di New York durante Pesach. Alla faida fra Montecchi e Capuleti, si contrappongono i contrasti religiosi tra cattolici ed ebrei, la protagonista femminile sarebbe stata una sopravvissuta alla Shoah recentemente arrivata negli Stati Uniti. Bernstein intravede nel progetto la possibilità di realizzare il suo sogno di comporre una grande opera lirica moderna, accessibile al grande pubblico. Laurents inizia la prima stesura del libretto, intitolato East Side Story, scrive le prime quattro scene, Bernstein realizza alcune delle liriche. Ma la stesura è destinata ad arenarsi. Le tensioni tra cattolici ed ebrei non sono più un tema così attuale nella New York del dopoguerra e il progetto viene abbandonato.
Passano sei anni quando i tre si rincontrano e iniziano a ripensare alla sceneggiatura in forma più attuale ovvero incentrandola sulla delinquenza minorile e sui conflitti etnici tra bande rivali. Bernstein è entusiasta dall’idea di poter utilizzare ritmi latini per accompagnare una storia multiculturale. Si sceglie come sfondo il quartiere multietnico quartiere dell’Upper West Side con lo scontro comunità di bianchi e portoricani. I tre si rimettono all’opera e riscrivono il dramma rinominandolo West Side Story. L’intenzione originale di Bernstein è di comporre sia le musiche sia i testi delle canzoni, ma il doppio impegno è troppo gravoso e viene chiamato come Stephen Sondheim, un venticinquenne già famoso per aver composto drammi di successo, adesso tradotti da Massimo Romeo Piparo. “Un Sondheim molto giovane che è stato comunque complicato tradurre perché molto lineare e alle volte semplice. Le canzoni poi sono molto famose, ma siamo riusciti a dare la stessa sonorità in italiano come nell’originale inglese”.
Prodotto da PeepArrow Entertainment in collaborazione con Il Sistina, West Side Story rivivrà in scena in uno spettacolo adatto a tutta la famiglia con prevendite che hanno superato le aspettative e con date che si aggiungeranno a gennaio. La grandiosa colonna sonora composta da Bernstein sarà suonata da un’orchestra dal vivo di 16 elementi diretta dal maestro Emanuele Friello. Sul palco si alterneranno oltre 30 artisti con le coreografie di Billy Mitchell. Il Musical vedrà protagonisti nel ruolo di Tony, Luca Gaudiano, vincitore di Sanremo Giovani nel 2021 e della 13° edizione del varietà di Rai1 “Tale e Quale Show”, e in quello di Maria, Natalia Scarpolini, già nel cast di “Cats” di M.R. Piparo. E 70 anni dopo continuerà a farci sognare l’amore impossibile tra Tony e Maria.
Foto: Gianluca Saragò