Donare agli altri è una delle forme d’amore più alte che possano esistere. Donare a chi è in difficoltà ancor di più. È esattamente ciò che ha fatto Daniel Di Porto, assieme ad Amedeo Moscato, Joseph Di Porto, David Perugia e Marco Misano e molti altri. Insieme hanno permesso ad un gruppo di ragazzi israeliani malati oncologici di visitare la Capitale. Am echad lev echad: un solo cuore per un grande unico popolo, così i ragazzi dell’associazione Rachashei Lev hanno visitato musei, monumenti, le vie dello shopping e molto altro, per giorni densi di amore e di esperienze per poter dare un sorriso a chi l’ha perso. “Qualche mese fa, sono stato contattato da Amedeo, che conosce da circa 10 anni questa associazione, con l’idea di organizzare un viaggio per questi ragazzi. Da lì ci siamo messi in moto insieme, e grazie all’aiuto di molte persone che mi hanno aiutato, assieme all’aiuto di preziosi donatori, siamo riusciti a portare avanti questo progetto e renderlo realtà” ha raccontato a Shalom Daniel Di Porto.
Finalmente una vacanza dopo anni duri a causa della loro malattia. A Roma hanno avuto modo di fare esperienze uniche: come cooking class, passeggiate tra le bancarelle di campo de fiori, a piazza Navona, al Pantheon e a Piazza di Spagna. E poi shopping, visite guidate, un tour nel Museo Ebraico di Roma e una mattinata all’insegna di balli e canti assieme ai ragazzi della scuola ebraica. Giorni densi e pieni di allegria.
“Ho passato una settimana fantastica con te Daniel e con tutti voi. Se verrete in Israele, mi prenderò cura di voi come voi vi siete presi cura di me” ha scritto Guy, un ragazzo di 15 anni appena tornato in Israele commentando la sua vacanza a Roma. “È impossibile spiegare cosa è stato conoscere questi ragazzi. Loro non sono malati oncologici, sono persone speciali. I loro occhi, i loro sorrisi, il loro modo di vivere gioendo della vita è qualcosa di unico. Tornando a casa mi sono sentito un uomo migliore. Sono io che sono grato a questi ragazzi di ciò che mi hanno dato e insegnato in questi giorni insieme” ha detto a Shalom Daniel Di Porto, che spera che d’ora in avanti questo progetto potrà esser organizzato ogni anno.
Un’iniziativa realizzata grazie al sostegno di molti che in un momento particolare hanno unito le forze per regalare a questi ragazzi una pausa dalle cure e dai trattamenti oncologici.
“La famiglia Moyal desidera esprimere la nostra più profonda e sincera gratitudine per la meravigliosa settimana ricca di esperienze che avete regalato ai bambini malati di cancro e alle loro famiglie. Questo viaggio è stato molto più di una semplice gita: è diventato un ricordo di speranza, luce e momenti di pura gioia in un periodo che richiede da noi tanta forza” ha scritto una delle famiglie dei ragazzi. Un modo per sentirsi ancora più vicini alla popolazione israeliana che da ottobre combatte con le difficoltà della guerra intrapresa da Hamas.