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    NEWS

    “Verso un futuro sostenibile: Italia, Israele e oltre, impegnati ad affrontare le stesse sfide globali”

    Ambiente, alimentazione e ricerca sono tre settori strettamente interconnessi, che richiedono un approccio integrato per affrontare le sfide globali. Questi temi non solo coinvolgono la collettività, ma toccano ciascuno di noi personalmente, rendendo urgente la diffusione di una consapevolezza condivisa, tanto in Italia quanto in Israele.
    Proprio su questi temi si è svolto un incontro, organizzato dal magistrato Stefano Amore, tra delegati di vari ambiti in rappresentanza dei due Paesi, nella sala degli atti parlamentari della biblioteca del Senato Giovanni Spadolini. Promossa dal senatore Marco Scurria, l’iniziativa ha offerto un’importante occasione di riflessione, nella quale il Keren Kayemeth LeIsrael, che ha da lungo tempo una partnership con l’Arma dei Carabinieri, ha avuto un ruolo rilevante.
    Il legame tra alimentazione e ambiente è particolarmente evidente: se da un lato cibi più ricchi possono avere un impatto negativo sulla salute, dall’altro contribuiscono al degrado dell’ecosistema. Come sottolineato da Giulio Prosperetti, vicepresidente della Corte Costituzionale, è fondamentale trovare un equilibrio che consenta di conciliare gli interessi economici con la protezione ambientale, dimostrando che sostenibilità e profitto non sono incompatibili, ma possono coesistere armoniosamente.
    Nel corso della conferenza, Mario Antonio Scino, vice capo di gabinetto del Ministero dell’Ambiente, ha ribadito l’importanza di un impegno condiviso nella tutela delle risorse comuni. Il generale Andrea Rispoli ha posto l’accento sul ruolo fondamentale dell’Arma dei Carabinieri nella salvaguardia del territorio, evidenziando l’uso di tecnologie avanzate per il monitoraggio ambientale.
    Un focus internazionale ha riguardato le esperienze di Israele. Anat Gold, direttrice del KKL-JNF, ha illustrato la gestione di circa 230 bacini idrici e la creazione di foreste, molte delle quali piantate a mano. Questi interventi non solo migliorano il paesaggio, ma creano anche spazi di svago e benessere per la comunità. Aron Fait, docente alla Ben Gurion University, ha presentato il deserto del Negev come un laboratorio di innovazione agricola, dove le sfide legate alla scarsità d’acqua e alle temperature estreme sono affrontate con soluzioni tecnologiche avanzate.
    Il dottor Stefano Amore ha esplorato le implicazioni etiche e pratiche dell’intelligenza artificiale, sottolineando l’importanza di un approccio scientifico rigoroso per bilanciare i benefici tecnologici con le preoccupazioni sociali e ambientali. Se utilizzata in modo responsabile, l’intelligenza artificiale può diventare un potente alleato nella gestione delle risorse naturali e in altri ambiti, senza compromettere l’ambiente o la società.
    Le esperienze condivise tra Italia e Israele confermano l’importanza di un impegno comune per lo sviluppo sostenibile e l’innovazione, proponendo soluzioni concrete per affrontare le sfide globali. Solo attraverso un’azione collettiva e una visione condivisa sarà possibile costruire un futuro in cui la salute dell’ambiente e dell’umanità possano prosperare insieme, garantendo un mondo migliore per le generazioni future.

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