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    ISRAELE

    La Knesset approva una legge che vieta l’apertura di nuovi consolati a Gerusalemme

    La Knesset ha approvato una legge che vieta l’apertura di nuovi consolati a Gerusalemme, con l’obiettivo dichiarato di consolidare la rivendicazione israeliana sulla città come capitale indivisibile. La legge è stata approvata con 29 voti a favore e 7 contrari ed è stata proposta dai parlamentari Ze’ev Elkin (Tikvà Hadashà) e Dan Illouz (Likud). Secondo il nuovo testo normativo, il governo israeliano sarà incentivato a promuovere la creazione di ambasciate straniere nella città. Tale norma, tuttavia, non influirà sullo status delle missioni diplomatiche già esistenti a Gerusalemme.
    La legge rappresenta “una misura storica che chiarisce una volta per tutte che Gerusalemme è nostra e non è in vendita”, ha dichiarato Illouz. Elkin ha aggiunto che “chi desidera stabilire una missione straniera a Gerusalemme dovrà rispettare questa legge, e la missione sarà obbligata a fornire servizi ai cittadini israeliani”. “Gerusalemme è la capitale eterna e indivisibile di Israele e nessun paese potrà mettere in discussione la nostra sovranità nella Gerusalemme unita”, ha aggiunto.
    La nuova legge è ampiamente interpretata come un tentativo di prevenire l’apertura di uffici consolari a Gerusalemme, soprattutto quelli destinati alla popolazione palestinese. Attualmente, la maggior parte dei Paesi non riconosce Gerusalemme come capitale di Israele e colloca le proprie ambasciate a Tel Aviv, spesso con piccoli consolati a Gerusalemme. Solo cinque nazioni — Stati Uniti, Guatemala, Honduras, Kosovo e Papua Nuova Guinea — mantengono ambasciate nella capitale.
    Recentemente, alcuni paesi hanno valutato il trasferimento delle proprie ambasciate a Gerusalemme, tra cui il Paraguay, che ha annunciato di voler aprire la sua ambasciata nella città entro la fine del 2024, e i Paesi Bassi, dove il nuovo governo di centrodestra ha manifestato in maggio l’intenzione di valutare il trasferimento dell’ambasciata olandese, attualmente situata a Ramat Gan, vicino a Tel Aviv, come parte del patto di coalizione tra i partiti al governo.

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