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    EUROPA

    Cracovia: all’Università Jagellonica cartello shock che inneggia alla violenza contro gli ebrei

    Un episodio sconcertante ha scosso l’Università Jagellonica di Cracovia, una delle istituzioni accademiche più prestigiose della Polonia. Un cartello con la scritta “Ebrei nelle camere a gas” è stato affisso nel campus, provocando indignazione tra studenti e personale. Il messaggio, che richiama uno dei capitoli più bui della storia, è stato esposto in un’area già luogo di manifestazioni anti-israeliane e pro-palestinesi, suscitando allarme tra gli studenti israeliani ed ebrei.
    L’università si trova a pochi chilometri da Auschwitz: la presenza di questo cartello ha quindi un peso ancora più simbolico e agghiacciante. La sua comparsa, inoltre, ha coinciso con la morte di Yahya Sinwar, il leader di Hamas che ha architettato l’attacco del 7 ottobre contro Israele. Tra gli altri cartelli apparsi nel campus, alcuni inneggiavano alla liberazione della Palestina, accompagnati da immagini di individui incappucciati. L’ambiente è teso, con diverse proteste contro Israele che hanno preso piede nelle ultime settimane, creando un clima di crescente ostilità. L’ambasciatore israeliano in Polonia, Dr. Yaakov Livneh, ha espresso profonda preoccupazione e ha lanciato un appello alle autorità polacche affinché intervengano con decisione: “Mentre Israele si batte per la sicurezza globale, qui, a due passi da Auschwitz, si incita all’odio contro gli ebrei. Chiedo alle autorità di agire rapidamente e con fermezza contro questa minaccia”.
    Non è la prima volta che l’Università Jagellonica diventa teatro di proteste contro Israele. In precedenza, manifestanti altri manifestanti pro palestinesi avevano occupato parte del campus, installando una tenda e tappezzando la zona con manifesti di condanna contro lo Stato ebraico. Gli studenti ebrei e israeliani dell’università hanno dichiarato di sentirsi sempre più vulnerabili di fronte a un’ondata di sentimenti antisemiti che sembrano crescere indisturbati. Le autorità universitarie e cittadine finora non hanno preso provvedimenti efficaci per rispondere a questo crescente clima di odio. Tuttavia, la comunità internazionale e i rappresentanti diplomatici israeliani chiedono che si intervenga prima che la situazione degeneri ulteriormente.

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