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    ITALIA

    “La guerra antisemita contro l’Occidente”, il nuovo libro di Fiamma Nirenstein come strumento di lotta all’antisemitismo

    Un testo che aiuta a riflettere su come il pogrom del 7 ottobre si inserisca in una lunga storia di lotta e sopravvivenza del popolo ebraico, ma anche uno strumento per combattere le narrazioni distorte sulla guerra in Medio Oriente: queste alcune delle importanti funzioni che svolge il nuovo libro di Fiamma Nirenstein, “La guerra antisemita contro l’Occidente” (ed. Giubilei Regnani). Un’opera che riveste un ruolo rilevante, visti i numerosi episodi di antisemitismo che nell’ultimo anno si sono verificati in tutto il mondo.
    Il libro è stato presentato alla Fondazione Museo della Shoah in un’iniziativa promossa dalla Comunità Ebraica di Roma, dalla Fondazione per il Museo Ebraico di Roma e dal Centro di Cultura Ebraica.
    In apertura, il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Maria Roccella con un intervento ha ringraziato l’autrice per aver provato a riportare una verità negata: quella sulla narrazione del conflitto.
    A introdurre la serata, la Direttrice del Centro di Cultura, Giorgia Calò, i saluti del presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia, e l’Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Roma Antonella Di Castro, che ha riflettuto su come questo libro dia al lettore la possibilità di comprendere l’antisemitismo in tutte le sue forme.
    L’incontro è poi entrato nel vivo con un dialogo moderato da Nicoletta Tiliacos tra lo storico e editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia, il giornalista Francesco Verderami, il Senatore Giulio Terzi di Sant’Agata e l’autrice del libro.
    “In questo scritto, tutti gli aspetti del contenzioso israelo-palestinese vengono spiegati per filo e per segno, nonostante l’Occidente cerchi di dimenticare ciò che è avvenuto”, ha detto Ernesto Galli della Loggia. “Con questo conflitto si è rotto il rapporto fra l’ebraismo e l’opinione pubblica occidentale, con una significativa dissociazione non tanto delle classi politiche, ma dei giovani. Questi ultimi cancellano i ricordi di come sono nate le democrazie occidentali, le quali insieme agli ebrei hanno combattuto i totalitarismi del nazifascismo. I giovani non vedono più questo punto d’origine, dove si esaltavano i diritti collettivi. Piuttosto, si rivedono nel ’68, periodo in cui nasceva lo stato di diritto, dove le idee hanno a che fare con un sistema esclusivamente giuridico”.
    “Il libro di Fiamma è una speranza per il futuro”, ha esordito il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata. “Il lavoro proviene dalle tragedie che l’autrice ha vissuto. Tuttavia, sin dagli anni ’80, Nirenstein ha maturato un convincimento: l’antisemitismo e l’antisionismo non trionferanno mai sul popolo ebraico”.
    Francesco Verderami ha espresso la sua vicinanza in un momento in cui gli ebrei si sentono isolati. “Deve essere terribile sentirsi soli, ma io siedo con voi sull’autobus della linea 310 di Londra e sedevo con voi su quell’aereo fermato in Daghestan”, ha detto Verderami. Poi, in quanto cattolico, ha chiesto scusa per le politiche antisemite adottate dalla Chiesa nei confronti di Israele e delle famiglie degli ostaggi.
    “Sono commossa e fiera di essere qua” ha esordito invece l’autrice del libro, Fiamma Nirenstein, spiegando l’importanza della guerra che sta avvenendo in Medio Oriente. “Questa è una battaglia che riguarda tutto l’Occidente. La guerra non riguarda solo le vite ebraiche, ma anche le vite di tutti gli altri. Siamo di fronte a un conflitto che comincia lontano con il radicalismo islamico e le ideologie totalitarie, ma che si sta avvicinando sempre di più all’Occidente”.

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