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    Cultura

    Il 15 settembre torna la Giornata della Cultura Ebraica, occasione di apertura e conoscenza

    Conoscere l’ebraismo, la sua storia bimillenaria in Italia, i precetti religiosi e gli aspetti culturali per combattere i pregiudizi e gli stereotipi. Questo è l’obiettivo della Giornata Europea della Cultura Ebraica, appuntamento giunto alla venticinquesima edizione che torna domenica 15 settembre 2024 in 106 località italiane distribuite in 16 regioni. Conferenze, dibattiti, visite guidate, apertura di siti archeologici, degustazioni di cibo kasher, concerti, spettacoli, laboratori per bambini e tante altre attività animeranno la manifestazione; sinagoghe, musei, archivi, catacombe, locali comunitari si apriranno a cittadini, turisti e semplici curiosi, per un’iniziativa finalizzata proprio alla condivisione, all’incontro, al confronto e al dialogo.
    Le varie iniziative si terranno in tutte le città dove si trovano le 21 comunità ebraiche italiane e in quelle località grandi o piccole dove la presenza ebraica è di poche decine di persone o addirittura assente da secoli, ma che ha lasciato una traccia profonda della propria presenza in passato.
    Città Capofila sarà Torino: nel capoluogo piemontese la Giornata verrà simbolicamente inaugurata alla presenza delle autorità locali e nazionali. Una scelta non casuale, dal momento che ricorrono i 600 anni dalla nascita della comunità.
    Tema prescelto per questa edizione, filo rosso tra i vari eventi, sarà “la famiglia”. Molteplici le declinazioni possibili: dalle intricate e appassionanti “storie di famiglia” delle narrazioni bibliche alle famiglie ebraiche nella storia e nelle società; la concezione ebraica di educare i figli nella continuità della tradizione e, al tempo stesso, nel rispetto e nella valorizzazione dell’unicità di ciascuno; l’idea (biblica e talmudica) delle “famiglie della terra”, in base alla quale ogni popolo e ogni individuo è figlio del Dio unico e quindi parimenti degno dei diritti fondamentali di uguaglianza, libertà, rispetto e solidarietà. Il tentativo di enucleare un punto di vista ebraico sulla famiglia – pur sempre tenendo conto dell’irriducibile pluralità e diversità di tempi, geografie, interpretazioni, comunità storiche – sarà lo spunto per connettere e far dialogare il passato e il presente, le tradizioni con le trasformazioni e con le questioni sociali, etiche, bioetiche, politiche e normative, cruciali per le famiglie contemporanee.
    La Giornata è coordinata a livello europeo, dall’AEPJ – European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage – e, per l’Italia, dall’UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
    “Una giornata importante dedicata alla cittadinanza per trasmettere un messaggio fondamentale di come la cultura ebraica scorra nella cultura italiana ed europea e di come nei secoli abbia plasmato concetti, istituzioni e tradizioni – afferma la presidente Ucei Noemi Di Segni -. La famiglia oggi è il nucleo più essenziale al quale prestare attenzione, come spazio che deve generare sicurezza, certezza e affetti, per trovare forze e risorse da condividere negli altri ambiti in cui si svolge la vita quotidiana. È il presupposto della convivenza democratica, tra fatiche e crisi, con la convinzione dell’essenzialità e ricchezza della relazione. La cultura e la conoscenza sono il presupposto per arginare fenomeni di odio, sospetto e antisemitismo”

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