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    Cultura

    Aggiustare l’Universo, un reading di Raffaella Romagnolo nel Cortile delle Api di Casale Monferrato

    A partire dal suo romanzo “Aggiustare l’universo”, la scrittrice Raffaella Romagnolo torna ad Attraverso Festival per affrontare il grande tema della Shoah con un “corso base per principianti volenterosi” in scena alle 17.30 di oggi nel Cortile delle Api della Comunità ebraica di Casale Monferrato, città natale della scrittrice, nel cuore di quello che era l’antico ghetto della città.
    Come ricostruire qualcosa, quando mancano dei pezzi? Come ricominciare a vivere quando la storia della vita fa macerie? Il romanzo della Romagnolo, classificatosi al quarto posto nel Premio Strega 2024, racconta di una giovane insegnante, che nell’Italia appena uscita dalla II guerra mondiale ripara oggetti segnati dal tempo e vite segnate dal dolore. Sfollata da Genova a Borgo di Dentro, Virgilia, detta Gilla, non vede l’ora di ripartire. Con la testa è già lontana, eppure quando il direttore della scuola locale la convoca, accetta di fare da insegnante a una classe di ventitré allieve. Il primo ottobre dell’Italia liberata pone di fronte a Gilla un gruppo di ragazzine bisognose di speranza; fra loro c’è Francesca, che proviene dall’orfanotrofio e non parla mai. In lei Gilla riconosce la tristezza di chi ha perso ogni cosa: una vita a Casale Monferrato, in cui dopo i “provvedimenti per la difesa della razza” tutto è cambiato. Gilla sa che a Francesca servono tempo e pazienza, le stesse che usa per aggiustare un vecchio planisfero meccanico e che possono guarire un cuore spezzato. Speranza e rinascita si mescolano in un romanzo intriso di delicatezza e di poesia.
    Giunto alla IX edizione, Attraverso Festival, dall’11 luglio al 10 settembre, riunisce 26 comuni delle tre provincie di Alessandria, Asti e Cuneo, con i territori inseriti nella World Heritage List di Langhe, del Monferrato, del Roero e dell’Appennino Piemontese. Fin dalla sua prima edizione la rassegna ha portato la sua proposta culturale e artistica in luoghi sperduti tra bricchi, colline, paesini e città più popolose di un territorio che ha denominazioni diverse ma che si unisce nel nome dell’arte, dello spettacolo e della bellezza riuscendo a sviluppare negli anni senso di appartenenza e comunità. Dopo “R-esistenze” e “Parole Nuove”, il tema della nona edizione è proprio “Comunità”, un sottotitolo che si abbina a tutti gli appuntamenti in programma a sottolineare l’esigenza di tornare ad essere non singoli ma collettivo, forti di “resistenze” e di “parole nuove”, per far fronte ai grandi cambiamenti del nuovo millennio. “Attraverso è vero, lo firmiamo noi, Paola Farinetti e Simona Ressico – dicono le due direttrici artistiche del Festival – ma accanto a noi ci sono centinaia di persone: amministratori, operatori turistici, vignaioli, volontari, amanti del territorio, rapporti e relazioni costruite in questi nove anni con ognuno dei paesi piemontesi, piccoli e grandi che di questo Festival sono l’anima e l’ossatura, sono stati e sono più forti di tutto. Ed è una grande soddisfazione, il risultato di una costruzione certosina e, soprattutto, di una grande passione”.

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