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    ITALIA

    “Potete restare nei forni”: a San Vito di Cadore rifiutata prenotazione di una famiglia israeliana

    “Potete restare nei forni a gas”: questa è la terrificante risposta che una famiglia israeliana si è sentita rispondere su Airbnb dopo aver fatto una prenotazione per una appartamento nel Bellunese, a San Vito di Cadore. A dare la notizia è stato il notiziario israeliano Ynet. La famiglia israeliana, residente a Nes Ziona, stava programmando una vacanza in Italia per questa estate. Una faccenda spinosa che sta facendo ormai il giro del web.
    “Siamo sconvolti” ha detto a Ynet il padre di famiglia – che ha voluto rimanere anonimo alla stampa. “Viaggiamo molto e siamo sempre stati buoni ospiti. Sembra che l’odio nei nostri confronti a causa dell’identità israeliana stia ancora una volta emergendo, anche tra coloro che sono presumibilmente tolleranti”. Il capofamiglia aveva scritto al proprietario della casa direttamente sulla chat di Airbnb. “Siamo una famiglia di cinque persone e saremmo felici di soggiornare nel suo appartamento”. La risposta del proprietario però, non è stata altrettanto gentile: l’uomo ha infatti cancellato la prenotazione rispondendo appunto con la frase già riportata, “Potete restare nei forni a gas”.
    “La faccenda ha dell’incredibile, non ho mai sentito in tanti anni una persona del paese dire frasi di questo tipo” ha commentato il sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon. “Se la notizia dovesse trovare conferma saranno prese le misure necessarie affinché mai più una cosa del genere macchi la fama della località dolomitica” ha aggiunto il sindaco, che si è attivato assieme alla Digos e alla polizia postale per cominciare le ricerche sull’host della casa. Nel frattempo, sembra si sia trovata una soluzione per la famiglia, da parte dell’Istituto Friedman. “Un nostro socio, ci ha contattato e ha messo a disposizione gratuitamente la sua abitazione per le vacanze a Cavalese”, in Trentino, ha spiegato il direttore esecutivo dell’istituto Alessandro Bertoldi.
    Non sono mancate reazioni indignate da parte della classe politica. “Sincera solidarietà alla famiglia israeliana: attendiamo che le autorità facciano chiarezza, ma spero che non si verifichino più episodi simili nella nostra Regione, da sempre un modello di accoglienza ed ospitalità” ha detto il Senatore Raffaele Speranzon.
    “Trovo semplicemente intollerabile e indegno quello che è successo. Viviamo tempi in cui la recrudescenza dell’antisemitismo è sempre più virulenta e feroce. Tempi in cui tutti abbiamo il dovere, con ancora maggior forza, di ribadire i principi democratici e civili che vengono sanciti nella nostra Costituzione. Evidentemente, serve ancora maggior impegno per estirpare tutte le forme di razzismo e intolleranza che strisciano nel nostro Paese” ha aggiunto il senatore Antonio De Poli.

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