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    Ministro Esteri israeliano Katz a Roma. Incontro con leader ebraici

    Si è conclusa ieri la visita a Roma del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. Giunto in Italia per partecipare al forum Med Dialogues, il capo della diplomazia israeliana ha incontrato il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti e il leader della Lega, Matteo Salvini. E’ stato lo stesso Katza renderlo noto, postando su Twitter le foto degli incontri. “Ho incontrato Matteo Salvini, fra i leader influenti in Italia e grande amico d’Israele. Ho chiesto sostegno per riconoscere Gerusalemme capitale d’Israele, frenare la minaccia iraniana e l’antisemitismo. Abbiamo parlato di collaborazione in iniziative economiche bilaterali e regionali”, ha sottolineato Katzsul suo profilo con un messaggio in italiano. In un secondo tweet, in ebraico, il capo della diplomazia israeliana ha aggiunto che Salvini “ha ascoltato con orecchio attento e ha promesso di agire di conseguenza”. Alcune ore dopo Katzha incontrato Zingaretti: “Abbiamo discusso delle minacce iraniane e della necessita’ di intensificare la lotta contro l’antisemitismo…. (Zingaretti; ndr) ha chiarito che, nonostante i disaccordi sull’Iran e i palestinesi, lui e i suoi amici sosterranno sempre il diritto di Israele a difendersi”. 

    Nella fitta agenda Katz ha anche inserito un importante incontro con i vertici dell’ebraismo italiano, insieme all’ambasciatore Dror Eydar, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, il presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni.

    Nella sua breve missione Katz ha anche concesso una intervista al Corriere della Sera nella quale ha spiegato che bombardare l’Iran è un’opzione che Israelesta considerando, per impedire che Teheran sviluppi un’arma nucleare. “Sì, è un’opzione. Non permetteremo all’Iran di produrre o ottenere armi atomiche. Se fosse l’ultima cosa possibile per impedirlo, agiremo militarmente”, dice il capo della diplomazia israeliana. “Noi riteniamo che le pressioni degli Stati Uniti e le sanzioni siano efficaci, ci aspettiamo che funzionino e riducano i tentativi dell’Iran sia di procurarsi armi atomiche che di sostenere gruppi terroristici, ma questo avverrà più facilmente se c’è il sostegno dei Paesi europei. Finché gli iraniani si illudono di avere l’appoggio dell’Europa, sarà più difficile che si pieghino”, aggiunge Katz. Le azioni contro l’Arabia Saudita e le petroliere ci fanno capire che l’Iran si sente ancora forte, le nostre informazioni di intelligence ci dicono che ha intenzione di colpire di nuovo i Paesi del Golfo. La minaccia delle sanzioni non è sufficiente. L’unico deterrente è una minaccia militare diretta contro il regime. Se l’Iran supererà la linea rossa, scoprirà un fronte comune tra sauditi, Emirati, Stati Uniti, e vedrà la potenza americana quando lanceranno mille Tomahawk su Teheran”, conclude il ministro degli Esteri israeliano

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