Emergono nuovi dettagli dell’operazione con la quale sono stati recuperati i corpi di Ron Benjamin, Itzhak Gelerenter, Amit Buskila e Shani Louk. Il recupero è avvenuto all’interno di un complesso sotterraneo a Jabaliya durante un’operazione notturna alla quale hanno preso parte il battaglione 202 della Brigata paracadutisti, i soldati Yahalom e l’Unità 504.
Il tunnel è stato scoperto dall’esercito dopo tre giorni di combattimenti. “I soldati del Battaglione 202 hanno combattuto nell’area di ricerca per tre giorni” si legge in una nota dell’IDF. “In un’operazione congiunta, i soldati paracadutisti e lo Shin Bet hanno perquisito un edificio sospetto. Dopo aver trovato il pozzo, l’unità Yahalom è entrata nel tunnel” ha aggiunto l’esercito.
Il comandante dell’unità che ha recuperato i corpi, il maggiore A., ha sottolineato come i soldati abbiano dovuto neutralizzare numerosi esplosivi piazzati all’interno del tunnel e ingaggiare diversi combattimenti lungo il percorso. “Grazie a scansioni approfondite, analisi avanzate sul campo ed esperienza operativa, siamo stati in grado di localizzare, estrarre e portare le salme in Israele, per dare loro una degna sepoltura” ha affermato il maggiore.
L’attività di intelligence è stata condotta dal Servizio di sicurezza generale e dal quartier generale dei prigionieri e delle persone scomparse. “Per mesi siamo stati impegnati a raccogliere informazioni e ad analizzare innumerevoli indizi” ha detto il tenente H., capo della squadra di ricerca. “Dopo il complesso lavoro di intelligence, siamo stati in continua comunicazione con le forze dell’IDF che manovravano a Gaza per indirizzarle nel luogo esatto in cui si trovavano” ha aggiunto.