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    EUROPA

    I propal contestano Herzog all’inaugurazione del nuovo Museo della Shoah ad Amsterdam

    Mentre il re olandese Willem Alexander e il presidente dello Stato d’Israele Isaac Herzog inauguravano il Museo Nazionale della Shoah dei Paesi Bassi ad Amsterdam, centinaia di manifestanti, guidati da gruppo ebraico antisionista locale, hanno chiesto l’arresto del Capo di Stato israeliano con l’accusa di crimini di guerra per la campagna militare di Israele a Gaza.
    Il gruppo, che si fa chiamare Erev Rav, ha dichiarato in un post su X il giorno prima della cerimonia di apertura, di aver denunciato Herzog alla Corte penale internazionale e alla polizia olandese “per il crimine di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra contro il popolo palestinese”. Un’altra organizzazione olandese filo-palestinese, The Rights Forum, ha definito la presenza di Herzog “uno schiaffo in faccia ai palestinesi che possono solo guardare impotenti come Israele uccide i loro cari e distrugge la loro terra”.
    Nonostante le tensioni all’esterno della sinagoga portoghese di Amsterdam, dove si teneva la cerimonia di inaugurazione, il presidente Herzog ha partecipato comunque all’incontro con il re olandese Willem-Alexander, alcuni sopravvissuti alla Shoah e il primo ministro Mark Rutte.
    “Il museo ci mostra quali devastanti conseguenze può avere l’antisemitismo”, ha detto il re Willem-Alexander. Herzog ha affermato che il museo invia “una dichiarazione chiara e potente: ricorda gli orrori nati dall’odio, dall’antisemitismo e dal razzismo”. “Purtroppo, mai più è adesso, proprio adesso. – ha proseguito – In questo momento l’odio e l’antisemitismo stanno dilagando in tutto il mondo e dobbiamo combatterli insieme”.
    In un articolo sul quotidiano de Volkskrant, Dani Dayan, presidente di Yad Vashem, ha affermato che l’apertura del museo “segna una pietra miliare”. Dayan, che avrebbe dovuto partecipare anche lui alla cerimonia di apertura, ha osservato che “con il passare del tempo, stiamo ancora una volta assistendo a una tendenza inquietante di antisemitismo e ignoranza”. Il museo è ospitato in un’ex scuola di formazione per insegnanti, che fu utilizzata come via di fuga segreta per salvare circa 600 bambini ebrei dalla furia nazista.

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