Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    “Max”, storia di un prototipo nazista pentito

    di Miriam Spizzichino

    La storia ha diverse prospettive per venire raccontata. Possono cambiare i protagonisti, ma poi risulta sempre quella nonostante non smetta di suscitare emozioni contrastanti tra loro. Questo è ciò che mi è successo nel leggere il libro “Max” di Sarah Cohen-Scali, edito L’Ippocampo. 

    Una lettura scorrevole, una storia interessante che tratta il tema del Nazismo in una chiave diversa ed estremamente originale.

    Come ci svela la trama, “Max è il prototipo perfetto del programma “Lebensborn” iniziato da Himmler. Donne selezionate dai nazisti mettono al mondo puri rappresentanti della razza ariana, gioventù ideale destinata a rigenerare la Germania e poi l’Europa occupata dal Reich. Da pochi minuti prima della sua nascita Max personifica il male e descrive in prima persona di cosa sono capaci gli uomini in tempo di guerra. Assiste ai numerosi crimini commessi dai nazisti ed è tuttavia orgoglioso di far parte di questo sistema di cui ammira i codici. Sogna di frequentare la scuola di formazione per i futuri leader nazisti e di uccidere impunemente, cresce con l’ossessione di un mondo migliore e dell’invasione dell’Europa da una cosiddetta razza superiore. Prova un odio viscerale per gli ebrei. Max è già prestabilito come il Führer lo vuole. Solo dopo l’incontro e l’amicizia con Lukas, un giovane ebreo polacco, ribelle che si finge nazista, Max vedrà scosse tutte le sue certezze e prenderà coscienza dell’ingiustizia che si trova ad affrontare. Finalmente si presenterà agli occhi del lettore non più come un nemico, ma come vittima dell’indottrinamento nazista.”

    Una storia che fa emozionare, forse leggermente romanzata ma pur sempre basata su fatti realmente accaduti. Max potrebbe essere il figlio di tutti e ci mostra come i bambini siano spugne, facili da indottrinare. Proprio qui nasce la riflessione implicita nel lettore che bisogna puntare sulle nuove generazioni affinché ciò non accada mai più.

    Vi lasciamo con un piccolo estratto dal libro:

    “Sono il bambino del futuro. Concepito senza amore. Senza Dio. Senza Legge. Senza null’altro che la forza e la rabbia. Morderò, invece di poppare. Urlerò invece di vagire. Odierò, invece di amare. Heil Hitler!”

    CONDIVIDI SU: