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    ISRAELE

    Armi, rapimenti e massacro: chi sono i dipendenti dell’UNWRA che hanno collaborato al 7 ottobre

    Emergono dettagli inquietanti in merito al coinvolgimento di alcuni lavoratori dell’UNWRA (l’Agenzia delle Nazioni Unite che dal 1949 si occupa del soccorso e della gestione dei palestinesi) nell’esecuzione del massacro del 7 ottobre nel Sud di Israele, che ha portato alla morte di oltre 1200 cittadini israeliani e al rapimento di 250 ostaggi. Un consulente scolastico di Khan Younis avrebbe rapito una donna israeliana; un assistente sociale avrebbe portato nella Striscia il cadavere di un soldato; altri avrebbero distribuito munizioni.
    Il 7 ottobre le celle telefoniche dell’intelligence israeliana hanno intercettato alcuni dialoghi da cui emergerebbe il loro coinvolgimento nell’attacco. Almeno sei uomini si trovavano in territorio israeliano e ben tre hanno ricevuto l’ordine di presentarsi in un punto di raccolta il giorno dell’attentato. In particolare, uno degli impiegati è stato istruito di portare con sé le granate che custodiva nella propria abitazione. Il dossier, presentato al governo statunitense, contiene i nomi, le mansioni e le accuse ad una dozzina di impiegati delle Nazioni Unite e dell’UNWRA.
    Tra questi 12 funzionari accusati, vi sarebbero sette insegnanti, due lavoratori delle strutture scolastiche, un impiegato, un assistente sociale, un responsabile di magazzino. Uno di loro, secondo quanto riportato dal New York Times, avrebbe preso parte al massacro di un kibbutz (probabilmente di Be’eri) dove sono state uccise 97 persone. Inoltre, secondo l’intelligence israeliana un altro membro di UNWRA si trovava sul luogo del Supernova festival dove sono state assassinate 360 persone, soprattutto giovani. Il dossier israeliano mostrerebbe il coinvolgimento di altri impiegati dell’agenzia anche nell’organizzazione logistica dell’attacco.
    Secondo l’intelligence israeliana circa 1200 dei 12mila dipendenti UNRWA a Gaza hanno legami con Hamas o con la Jihad islamica. Circa il 50% del personale dell’agenzia delle Nazioni Unite, inoltre, avrebbe almeno un parente collegato ai gruppi terroristici.
    In seguito alle accuse israeliane, venerdì 26 gennaio, le Nazioni Unite hanno annunciato il licenziamento di alcune delle persone coinvolte, mentre otto stati, compresa l’Italia, hanno provveduto a sospendere i finanziamenti all’agenzia ONU. Queste informazioni sono state recentemente rivelate dal New York Times e dal Wall Street Journal.
    Secondo quanto riportato dal New York Times, domenica l’UNWRA ha comunicato che due impiegati sono morti senza fornire ulteriori informazioni, mentre l’ufficio dei servizi di supervisione interna delle Nazioni Unite sta ancora conducendo un’investigazione sull’argomento.
    Secondo i media israeliani, due funzionari occidentali hanno potuto verificare l’intelligence israeliana e sebbene gli USA non abbiano ancora confermato le accuse nei confronti del personale UNWRA le reputano credibili. Un funzionario Israeliano ha riferito al Wall Street Journal che “il problema di UNWRA non sono solo alcune mele marce coinvolte nel massacro del 7 ottobre. L’istituzione come insieme è un rifugio per l’ideologia radicale di Hamas”.

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