Una famiglia americana ha recentemente donato un rotolo della Torah sopravvissuto alla Shoah ai parenti della famiglia Bibas. La famiglia Bibas è stata presa in ostaggio da Hamas dal Kibbutz Nir Oz il 7 ottobre. Yarden Bibas, 34 anni, sua moglie Shiri Bibas, 32 anni, e i loro due figli, Ariel, 4 anni, e Kfir, 11 mesi, sono stati rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre e portati a Gaza durante il brutale attacco di Hamas, in cui migliaia di terroristi hanno fatto irruzione oltre il confine, uccidendo e massacrando i civili nel sud di Israele. Le immagini del rapimento dei bambini dai capelli rossi hanno fatto il giro del mondo. Ancora oggi si aspetta il loro ritorno a casa.
“Ariel, Shiri, Kfir, aspettiamo il vostro ritorno qui”, ha detto Eli Bibas, il nonno dei bambini, durante un incontro tenutosi mercoledì davanti alla loro casa, dove la famiglia ha ricevuto il rotolo della Torah da parte di un gruppo di ebrei newyorkesi. Sono 20 i residenti di Nir Oz uccisi nel massacro del 7 ottobre; circa 80 sono invece stati rapiti dai miliziani di Hamas, il tutto su una popolazione di circa 400 abitanti. Coloro che sono stati catturati dal kibbutz avevano un’età compresa tra 9 mesi e 85 anni. Più della metà erano donne e bambini.
Shira Hoschander ha detto che la sua famiglia ha dedicato la Torah alla famiglia Bibas a nome dell’Accademia ebraica di Long Beach di New York per mostrare sostegno alla comunità fortemente colpita dall’attacco. “Prego per loro e per il loro ritorno a casa ogni singolo giorno. Il mio pensiero va anche a tutti gli altri tenuti prigionieri da Hamas. Che possano presto tornare tutti a casa sani e salvi”, ha detto Hoschander.
L’evento si è svolto su iniziativa del rabbino Shmuel Herman, Presidente del gruppo no-profit Am Yisrael Together.
Il mese scorso i canali di comunicazione di Hamas avevano diffuso la notizia che Shiri, Ariel e Kfir erano stati uccisi durante la prigionia. Tuttavia, la dichiarazione non è mai stata confermata dall’IDF. Il gruppo terroristico ha pubblicato poi un video di propaganda in cui Yarden, padre dei bambini, scarno e stordito implora il rilascio dei presunti corpi della sua famiglia. Dall’inizio del conflitto i parenti della famiglia Bibas hanno implorato la scena mondiale per il ritorno dei loro cari, affermando fermamente di non voler rinunciare alla speranza che Shiri e i suoi bambini siano ancora vivi e che possano tornare a casa.