Emergono i primi dettagli dall’indagine avviata
dall’esercito israeliano sull’uccisione accidentale di Yotam Haim, Samar
Talalka e Alon Lulu Shamriz, nella Striscia di Gaza. Inoltre nelle scorse ore,
Iris Haim, la madre di Yotam, con un video ha perdonato i soldati dell’esercito
israeliano che hanno commesso il tragico errore sabato scorso. Rivolgendosi ai
soldati del 17° battaglione della Brigata Bislamach, la madre ha detto: “So che
tutto quello che è successo non è assolutamente colpa vostra, è di Hamas”.
Secondo quanto scoperto dall’IDF, uno dei
prigionieri era stato registrato giorni prima mentre gridava aiuto durante uno
scontro a fuoco tra le truppe israeliane e i terroristi di Hamas nel luogo in
cui erano detenuti. Durante lo sparatoria, un cane dell’unità cinofila militare
Oketz è stato inviato nell’edificio. Il cane è stato ucciso dagli uomini armati
di Hamas, che sono stati a loro volta uccisi dai soldati, permettendo a Haim,
Talalka e Shamriz di scappare.
La telecamera, montata sul dorso dell’animale, ha
continuato a registrare anche dopo la sua uccisione catturando la voce di un
ostaggio, apparentemente Shamriz, che gridava: “Aiuto” e che c’erano
degli ostaggi lì. Si è sentita anche la voce gridare almeno uno dei nomi degli
ostaggi. Secondo le indagini, i tre hanno trascorso cinque giorni in fuga.
Shamriz, Haim e Talalka sono stati uccisi il 15 dicembre, mentre i video registrati
dalla telecamera sul dorso del cane non sono stati visionati fino al 18
dicembre, quando è stato recuperato.
Martedì un servizio televisivo ha rivelato inoltre
altri dettagli sull’indagine dell’IDF sull’uccisione degli ostaggi, incluso il
fatto che le truppe non erano state informate del fatto che dei civili rapiti
da Hamas potessero essere nella zona. Nelle ore precedenti l’incidente erano
state ritrovate le richieste d’aiuto a poche centinaia di metri dal luogo della
tragica sparatoria, ma queste sono state considerate una potenziale trappola
escogitata per attirare i soldati.